The last witch hunter

Creato il 06 gennaio 2016 da Misterjamesford
Regia: Breck Eisner
Origine: USA, Cina, Canada
Anno:
2015
Durata:
106'

La trama (con parole mie): Kaulder, un guerriero che prese parte alla prima, grande spedizione degli umani volta ad annientare la minaccia della regina delle streghe ottocento anni fa, riuscì proprio in quell'occasione a colpire mortalmente la stessa, guadagnando una maledizione che l'avrebbe reso solo ed immortale, condannato per l'eternità a ricordare la moglie e la figlia, morte proprio a causa della peste scatenata dalla sua nemica.Affiancato nei secoli da una misteriosa organizzazione legata a doppio filo alla Chiesa e da un assistente personale, Kaulder è stato l'arma dell'umanità ed il collante tra due mondi dopo l'accordo di non belligeranza stipulato dal Consiglio delle streghe e l'Uomo.Quando, però, una misteriosa forza oscura torna a farsi sentire a New York proprio mentre sta avvenendo l'avvicendamento tra il vecchio ed il nuovo braccio destro di Kaulder, il cacciatore si troverà a dover affrontare un nemico che credeva sepolto, e a capire di chi si potrà fidare per affrontarlo.

In tutta onestà, ero quasi sicuro che la visione di The last witch hunter, action di matrice fantasy con protagonista Vin Diesel - che al di fuori dei panni di Dom Toretto e di Riddick e della convincente prova di Find me guilty di qualche anno fa, non mi ha mai detto qualcosa di più dello zero, come attore - si sarebbe rivelata un disastro delle proporzioni di quella di Hansel e Gretel, con tanto di incazzatura e post votato al massacro.Al contrario di qualsiasi previsione, invece, ammetto di essermi discretamente goduto questa tamarrata firmata da Breck Eisner, una proposta senza particolari pretese, confezionata ad uso e consumo dello spettatore occasionale ed alla ricerca di un potenziale sequel, dal cast tutto sommato interessante per un prodotto di questo tipo - arma a doppio taglio che, nello specifico, è riuscita sia a valorizzare gente come lo stesso Diesel, la Igritte di Game of thrones Rose Leslie o Elijah Wood, che continuo a detestare, sia a non far apparire troppo assetato di soldi extra il vecchio leone Michael Caine, che personalmente è sempre un piacere vedere sullo schermo - e divertente abbastanza da non risultare troppo tronfia o appesantita - sia ringraziato un minutaggio normale, e non le sbrodolate da due ore e mezza che negli ultimi tempi paiono aver contagiato anche il Cinema di grana grossa -.Senza dubbio non si potrà mai affermare che si tratti di qualcosa di memorabile o in grado di andare oltre la visione da popcorn e cervello spento, o di un film scritto dignitosamente - la sceneggiatura risulta quantomeno elementare -, eppure mi è parso di avvertire una leggerezza di fondo che ha permesso all'ingranaggio di funzionare sia nell'ambito del puro intrattenimento - la cornice e gli effetti fanno il loro lavoro -, sia nella costruzione di una vicenda vecchia come il mondo - l'eroe maledetto e solitario che scopre, di colpo, non solo la propria vulnerabilità, ma anche che chi avrebbe dovuto guardargli le spalle ha sempre approfittato per piazzarglielo dritto dove non batte il sole: una cosa che non si fa mai, ad un eroe maledetto e solitario, e che di fatto accompagna prevedibilmente dove ogni film di questo tipo deve accompagnare, quasi fosse una spalla per il protagonista che, in bilico tra tamarraggine sopra le righe - l'auto di Kaulder non poteva che essere degna di Dom Toretto - e sapore da tenebroso che viene sempre buono per rimorchiare la bella strega ovviamente non malvagia di turno - che, purtroppo, non regala neanche un "You know nothing, Kaulder Snow" -.Anche la parte prevalentemente action funziona, dall'incipit che mescola Il signore degli anelli, Vikings e Il trono di spade al presente di narrazione nella parte "oscura" di New York - che penso sia il teatro più gettonato delle catastrofi cinematografiche di Hollywood -, grazie ad un'ottima resa del personaggio della Regina delle streghe e dell'oscuro Belial, che nel suo salmodiare ha ricordato agli occupanti di casa Ford le sequenze di parole senza senso che giochiamo ad inventare insieme al Fordino: e dunque tra un incantesimo ed un paio di cazzotti, colpi di fucile e di spada, tutto scorre agevolmente fino alla conclusione ed alla speranza di Eisner e dei suoi di avere la possibilità di ripescare l'allegra brigata di Kaulder, nonostante il botteghino abbia decisamente espresso il suo parere negativo in merito.In un certo senso, però, questa potrebbe risultare addirittura un indicazione positiva: quando si tratta di trashoni da neuroni in vacanza, infatti, spesso il pubblico da multisala nel weekend finisce per capirne anche meno dei più inossidabili tra i radical chic.Nel caso di insuccesso, comunque, il buon Kaulder potrà pigiare sull'acceleratore e tornare ai più sicuri - in termini di incassi e fama planetaria - panni di Dom Toretto.Non troverà streghe e demoni di fronte a lui, ma di sicuro un certo vecchio cowboy davanti allo schermo.
MrFord
"Who's a heretic now?
Am I making sense?
How can you make it stick?
Waiting 'til the beat comes out
who's a heretic, child?
Can you make it stick, now that I'm on trial
waiting 'til the beat comes out."Florence + The Machine - "Witch witch" - 

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