The Leadcrow - Città nello spazio (V parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Quel giorno la sezione del cilindro che dagli alloggi portava al laboratorio era affollata di idioti che annaspavano in cerca di un appiglio, nel tentativo di indirizzare i piedi verso ciò che credevano essere il pavimento. CJ li osservava con un misto di disgusto e sadico divertimento, ma non riusciva a capire perché Comet Station dovesse sprecare tutte quelle risorse per tirapiedi e portaborse.Paul Starling non sarebbe arrivato prima di due settimane, ma c’era già un folto gruppo di avvocati e burocrati che stava supervisionando un lavoro di cui non comprendeva neanche le basi.A differenza delle alte sfere della Atlantis, quei colletti bianchi della LoneStar non si preoccupavano tanto della tecnologia, quanto di dover vendere scatole e più il profitto era alto, meglio andavano i loro affari. Non c’era nessuno come il Vecchio, in grado di poter argomentare con specifiche tecniche e per quanto Delacroix provasse a capire i rapporti che le venivano consegnati giornalmente, era impossibile parlarle di cose prettamente tecniche, senza infarcirle di spiegazioni.Gli unici con cui CJ poteva permettersi di parlare senza timore di non essere compreso erano Waters e Rory, ma entrambi gli scienziati sembravano più propensi a discutere di teorie strampalate che di sostanza, tanto da fargli rimpiangere la spacconeria di Sam Parker durante i lavori su Olympus.Passò davanti all’ennesimo portaborse che cercava di rimanere nella direzione giusta, per entrare nella sezione più interna del laboratorio, il luogo dove accedevano solo le persone incaricate di mettere mano ai moduli della futura Kestrel e che rappresentava l’ultimo luogo dove Waters era il dittatore indiscusso.CJ si spinse verso l’openspace dedicato ai consulenti Atlantis e salutò con un cenno della mano.– Hai visto quanto sono cerimoniosi oggi? – stava dicendo Rory, fluttuando di traverso rispetto al suo interlocutore.L’altro uomo era Jordan Avraham e sembrava più stordito di quanto ci fosse da aspettarsi, specie dopo che CJ gli aveva consigliato di prendersi un turno di riposo – Dovevi vedere Waters come gli andava dietro, non ho mai visto un uomo scodinzolare come lui! –– Buongiorno. –– Buongiorno CJ. – lo salutò l’analista, lasciando fluttuare nell’aria un cacciavite – Come ti trovi nei nuovi alloggi? –– A me non hanno cambiato alloggio. –– Dannazione, il solito fortunato! – imprecò Rory con una risata sguaiata.– Non vedo che differenza ci sia negli alloggi, non sono tutti uguali? –– Vicino ai bagni c’è sempre molta confusione. – ammise il fisico – Non sono posti privilegiati. –CJ annuì, avrebbe voluto fare qualcosa per i suoi due colleghi, ma non osava andare nell’ufficio di Delacroix, non dopo ciò che gli era successo l’ultima volta. Tu sei importante, non ha senso continuare se non sarai al mio fianco! Le parole della donna gli ritornavano sempre in mente quando pensava a lei, era come se le conoscesse da sempre, ogni suono di quella voce gli era entrato in testa e non voleva andarsene. Anche quando pensava ad Ariane, le parole di Delacroix gli tornavano alla mente, distruggendone il ricordo.– Stai bene, CJ? –CJ si riscosse, fissando l’analista – Solo un po’ di fastidio per la gravità. –Avraham ridacchiò – Oh mi ricordo, su Olympus era un continuo! Ragazzo mio dovresti pensare seriamente a restartene sulla Terra la prossima volta! –– Non c’era molta scelta, il Vecchio mi ha consigliato di togliermi dai piedi. –– Finché non si calmeranno le acque e finché non avranno messo in ginocchio la Astral con la faccenda di Parker, sarà meglio che tu non nomini neanche il nome del Vecchio! –– Jordan non infierire. – lo rimproverò Rory – CJ ha fatto tanto per l’azienda e non gli hanno riconosciuto neanche la paternità dei GGA, tutto perché Roya non è riuscito a tenersi stretto il suo uomo. –CJ era sicuro che non fosse solo per un dipendente che passava alla concorrenza, ma c’erano troppe cose nella Atlantis che non andavano più nel verso giusto e CJ era solo una delle tante pedine che sarebbe stato meglio togliersi di torno. Se erano riusciti a relegare Ariane a un ruolo di nicchia, con CJ non sarebbe stato altrettanto facile e licenziandolo avrebbero solo favorito il suo ingresso nella concorrenza.– La programmazione delle consolle di sistema procede senza rallentamenti, se va tutto bene dovrei consegnarti altri cinque batch per domani. – lo richiamò Avraham afferrando il cacciavite per agganciarlo al magnete sulla parete – Rimane la consolle sette, ma non capisco le specifiche. –CJ richiamò i numeri con cui avevano numerato le postazioni della plancia, le prime tre si occupavano di sensori e navigazione, le seconde tre di comunicazioni, propulsione e supporto vitale. La settima era stata inserita da Delacroix in una delle primissime riunioni dopo il suo arrivo su Comet Station, mentre CJ era ancora sulla Terra. Era una consolle che non sarebbe servita, c’erano configurate le armi e una griglia sensori per i danni strutturali. Qualcosa di molto simile alla strumentazione della Magpie, troppo simile a una consolle tattica per essere qualcosa di diverso.– …Senza contare che non abbiamo questi sensori. CJ mi stai ascoltando? –– Uh già, non ci sono i sensori. –– Sei strano da qualche tempo a questa parte, non dirmi che Delacroix ti ha anticipato notizie che riguardano la collaborazione con la Atlantis, spero! – lo richiamò Rory, appoggiandosi a una paratia per voltarsi a CJ con fare esperto – Sai che dalla Terra non ti daranno tregua, se qualcosa dovesse andare storto, questa volta. –– Non c’è nulla, ragazzi. –– Da come ti comporti direi invece che c’è di tutto. –Nel dire quelle parole Avraham aveva lasciato perdere completamente il proprio lavoro, dimenticando di inserire una password per confermare le modifiche ai suoi files. Ignorando l’analista CJ si sporse per confermare e aprire un nuovo batch.– Non dovresti nasconderci le cose, siamo o no una squadra? –CJ annuì comprensivo, erano stati una squadra molto affiatata, quando il Vecchio li lasciava prendere delle decisioni senza preoccuparsi di avere un richiamo da parte del presidente o del suo galoppino. Quando potevano discutere con i clienti senza portarsi dietro un cane da guardia che premeva per rispettare i tempi contrattuali. CJ, Rory, Avraham e Junior erano le persone di riferimento della sede di Vancouver e per nessuna ragione al mondo avrebbero mai fatto gli interessi altrui alle spalle della Atlantis, eppure l’avvocato Talbot li aveva accusati di negligenza e di essere poco professionali, con la naturale conseguenza di screditare il Vecchio e le sue scelte agli occhi di tutti.– Non succede nulla, non credo che la Atlantis possa preoccuparsi di noi, quando Starling deve ancora essere convinto delle nostre capacità. –

Ogni sogno ha il suo incubo peggiore!