The Leadcrow - Pesce fuor d'acqua (II parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Hardtop si fermò prima che le loro effusioni sfociassero di nuovo nel sesso, doveva essere stanco quanto CJ e altrettanto affamato, ma non voleva darle la possibilità di essere criticato. Ci volle un altro quarto d’ora di preliminari per consentire a entrambi di ammettere che la fame era una priorità maggiore.
– Cosa ti inveterai con il tuo secondo per questo turno? –
– Isa mi ha invitato più volte a prendermi una pausa dalla nave, qualche tempo fa. Se invece intendi Brooksie, peggio per lei: non ha ancora capito che una nave come questa premia chi sa sciogliersi. –
– C’è sempre chi si scioglie troppo. – rise Hardtop, lasciando penzolare i piedi fuori dal letto.
– Nella cambusa succede di tutto. Lascerò correre, finché non si lamenteranno della cucina. –
– Credi di trovare qualcuno in grado di lamentarsi del servizio offerto? – incalzò il dottore, infilandosi una camicia pulita – Senza contare che non troveresti nessuno in grado di mandare avanti la baracca e tenere a bada la marmaglia nello stesso tempo. –
CJ era già arrivata a quel ragionamento, ma preferì non farlo notale. Era stata una sua scelta mettere Pretty Jackson in cambusa, l’aveva voluta nell’unico punto dove tutto l’equipaggio poteva vederla e l’esuberanza della ragazza aveva fatto il resto. Forse su un nave diversa la ragazza non avrebbe avuto la fortuna di trovare un comandante permissivo e sarebbe finita come CJ a fare la battona nei bordelli, ma CJ non voleva vedere un’altra ragazza finire nelle mani dei papponi nebular.
– Scusami non avrei dovuto parlarne. –
CJ si riscosse, fissando il suo uomo di sottecchi – Non preoccuparti, Kev. Non ho mai pensato di essere qualcosa di diverso da una battona nebular ripulita. –
L’uomo l’abbracciò – Non mi è mai importato cosa facessi nella vita e per quanto mi riguarda non avrei potuto trovare una donna migliore di te. –
Si sentiva stranamente bene nel sentirgli dire quelle parole e dopo aver ammesso anche con se stessa che una vita normale e dei bambini non potessero essere così male, forse riusciva persino a comprendere cosa avesse spinto Hardtop a dilapidare tutti i suoi soldi pur di stare con lei.
Forse era stata la morte di Vince a farle capire cosa le mancasse nella vita, ma l’uomo del sogno vedeva come prioritarie quelle aspirazioni di vita tranquilla. Le considerava più importanti persino del successo e della ricchezza, preferendo la donna che amava al riconoscimento della carriera. Se un sogno riesce a essere felice, perché tu non dovresti provarci?
Uscirono dalla cabina e Hardtop si permise di afferrarle la mano – Devo rispettare le distanze, Capitano? –
CJ rise, attirandolo a se per un bacio – Non siamo su una nave dove si premia chi sa sciogliersi? –
Scherzarono fino alla cambusa, ma quando entrarono fu proprio Hardtop a lasciarla, riprendendo un minimo le distanze per assicurarsi che nessuno mettesse in dubbio la leadership del Capitano Jennings.
Con Vince non c’era mai stata un’attenzione ai modi utilizzati in pubblico: l’equipaggio sapeva e taceva, il fatto che l’uomo fosse per scelta un addetto alle armi, senza gradi da ufficiale, rimarcava la relazione tra loro, ma Vince non ci badava più di tanto.
Hardtop invece l’aveva sempre messo in chiaro: CJ non doveva mostrare debolezze e se il resto dell’equipaggio faceva domande, lei avrebbe dovuto glissare o arrabbiarsi. Il dottore era più riflessivo e nei momenti d’intimità, vedergli perdere la freddezza che lo caratterizzava in pubblico aveva sempre eccitato CJ.
Fecero la fila in silenzio e quando Pretty li servì un ampio sorriso si dipinse sul volto attraente della ragazza, spingendola a un commento sottovoce – Scopare ininterrottamente per una settimana ti rimette al mondo! –
– Pretty… –
– Lasciala parlare, Kev. – consigliò CJ – Dopotutto ha ragione, ti rimette davvero al mondo! –
Il sorriso beffardo della ragazza si spense come ferito, ma CJ non le prestò molta attenzione, era più interessata al cibo e il suo stomaco reclamava con un brontolio preoccupante.
Hardtop la anticipò su un tavolo in disparte, lontano da altri membri dell’equipaggio che consumavano alcolici o che si lasciavano andare a schiamazzi e imprecazioni. Non devi permettergli di coccolarti troppo, l’ultima volta lo hai fatto e alla fine non avevate più i soldi per comprare neanche un pezzo di pane! Si rimproverò, sedendosi a sua volta.
– Kev… –
– Niente da dire sulla risposta alla ragazza, più ripenso alla sua espressione e più mi viene da ridere. Se non fosse inopportuno ti bacerei anche qui. –
CJ cercò di resistere, ma senza saperne il motivo si sporse per baciarlo – Al diavolo, siamo una coppia e non voglio nascondermi dietro alle ipocrisie! –
Il dottore arrossì, ma rispose al bacio con vigore – Non… –
– Sei dalla mia parte? –
– Lo sono sempre stato. –
CJ si mise a sedere – Allora non servono le apparenze. Stiamo insieme e chi non è d’accordo dovrà vedersela con il Capitano Jennings. –
– Parli come se non avessi paura di essere messa in discussione. – scherzò il suo uomo.
CJ sospirò, non c’era troppo da scherzare sull’essere messi in dubbio, i loro nuovi acquisti e soprattutto Brooksie l’avevano criticata per la scelta di aver accettato il ricatto di Delacroix e non avrebbero visto di buon occhio l’idea che il loro comandante perdesse tempo in effusioni amorose.
– Non dirmi che c’è qualcuno che potrebbe davvero mettersi contro di te! –
– Il Capitano Jennings che voleva ammazzare Keller con le sue mani saprebbe come fare, la donna che vuole stare con te ha dei dubbi. –
Hardtop le prese una mano – Cameron tu sei la stessa persona e ti amerei a prescindere! –
Non avevano toccato cibo e se la memoria non la ingannava entro un’ora ci sarebbe stato l’ultimo balzo che dal territorio neoeuropeo li avrebbe portati fino nel cuore del Titan Compound.
Avrebbe voluto essere pronta a salire in plancia e prendere il comando, ma non riusciva a separarsi dal dottore. Hai paura di perderlo: per la prima volta nella tua vita senti di poter perdere una persona e non vuoi provare di nuovo il dolore che hai sentito con la morte di Vince.
– Ehi, non devi piangere. CJ voglio stare con te e lo farò a prescindere da tutto il resto! –
CJ si liberò dalla stretta per passarsi il dorso delle mani sugli occhi, non riusciva a credere di essere scoppiata a piangere come una bambina alla prima cotta amorosa, eppure si sentiva scombussolata come doveva essersi sentito l’uomo del passato ripensando ad Arian… Non è reale, è un sogno! Si rimproverò con rabbia, scattando in piedi.
Hardtop la seguì con lo sguardo, ma fu pronto a consigliare – Mangia un po’. –
CJ si costrinse a sedersi – Devo andare in plancia, voglio… –
– Voglio che tu sia pronta, dall’altro lato del confine non ci saranno aiuti e sarà meglio che il Capitano Jennings sia pronta a fare del suo peggio! Solo quando saremo al sicuro ti aiuterò a scegliere l’abito bianco per la cerimonia! –
Arrossendo, CJ si costrinse a rifugiare lo sguardo nel piatto, non voleva piangere di nuovo come una bambina, ma si sentiva felice come mai lo era stata. Persino più felice dell’uomo del sogno.

Ogni sogno ha il suo incubo peggiore!