The Leadcrow - Pesce fuor d'acqua (VI parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
CJ imprecò in dialetto nebular, separandoli e guardando entrambi con diffidenza – Fermatevi, non ho intenzione di scatenare una guerra, come non voglio distruggere una stazione spaziale! –
– La gerarchia è disposta a dare un visto diplomatico a tutto il suo equipaggio, deve solo accettare l’accordo e avrà le autorizzazioni firmate direttamente dall’Ammiraglio Capo. –
– Non farlo CJ! Se accetterai un accordo con questi bastardi, ti saranno tutti addosso! – incalzò Bullet.
Shore si voltò colpendolo – Capitano Jennings le consiglio di prendersi la sua soddisfazione sul signor Mountain molto presto, la mia tolleranza nei suoi riguardi sta per finire. – lo colpì di nuovo, facendogli perdere l’equilibrio.
– Shore la smetta! –
– Non vorrà difenderlo, ora. –
CJ aiutò Bullet a rimettersi in piedi – Non voglio dare ragione a nessuno. Mi sono stancata di essere trattata come una pedina e la Magpie non sarà di nuovo additata come una nave pirata! –
Shore annuì, portando le mani avanti come per prendere le distanza da ciò che aveva proposto in precedenza – Capitano lei è in grado di decidere per se, ma se uscirà da questa stanza avrà ogni nave del settore alle costole e nessuno sarà disposto ad aiutarla, neanche Delacroix! –
CJ era arrivata su quella stazione solo per trovare un nuovo tranello ad aspettarla, avrebbe voluto trovare un modo per non dover scendere a patti con Delacroix, ma persino i mediterranean avevano un piano suicida per lei. Per un istante si chiese se l’uomo del passato si fosse mai trovato davanti a una decisione così scomoda, ma poi ricordò che non poteva contare sui suoi sogni. Era sola e in un angolo – Non mi lascia molta scelta. –
– Non era mia intenzione. –
Bullet s’intromise di nuovo – Non dargli ascolto, non devi… –
Shore sfoderò la pistola e fece fuoco, colpendolo su un braccio – Questo è stato solo un avvertimento, signor Mountain. Il prossimo sarà più vicino a qualcosa di vitale! –
CJ guardò con rinnovato odio quel dannato fricchettone amico dei pesci, ripromettendosi di fargliela pagare, quanto l’avrebbe fatta pagare a Bullet, ma vedendo il suo capo della sicurezza ferito e malridotto non riuscì a rimanersene in disparte – Non è con la paura che riuscirà a convincermi. –
– Capitano non voglio convincerla. Se accetterà le daremo delle armi in grado di portare a termine il lavoro, dei codici di accesso al sistema e una via di fuga verso Byzantium. A differenza di noi, nuova europa la lascerebbe in balia dei titan e della loro vendetta. Le chiedo solo di essere ragionevole. –
– La ragionevolezza è per gli idioti. –
– Allora mi dia una risposta. Non le sto chiedendo di accettare senza garanzie, avrà tutto il tempo di pensarci e di comprendere appieno la nostra proposta. –
CJ scosse il capo – Devo tornare sulla mia nave. –
– Temo che ciò non sarà possibile. –
– Non sono l’unica a decidere per le sorti della nave. – mentì.
Bullet aveva notato quella bugia, ma mascherò la sua reazione con un sospiro dolorante. Forse sperava che CJ non prendesse neanche in considerazione l’offerta del mediterranean, ma purtroppo per lui CJ aveva un’idea molto diversa e più ci pensava più le sembrava logica.
– Insisto, Capitano! –
– Con tutte le truppe e le navi che avete a disposizione, la Magpie non riuscirebbe neanche a sganciarsi dalla stazione. Potreste ucciderci tutti con un solo missile o farci inseguire dai titan. Scappare sarebbe dannatamente stupido per tutti! –
Shore sembrò convinto di quell’idea e la congedò con un sorriso.
Ci volle un’altra dose di menzogne per portare via Bullet e un buon passo per evitare che la scorta li fermasse, ma quando furono di nuovo in mezzo al settore commerciale, CJ sapeva di aver ottenuto tutto il tempo necessario a fare ciò che andava fatto.
Avrebbe preso le armi e le assicurazioni dei mediterranean e poi avrebbe venduto quelle serpi d’acqua ai titan. Non prima di aver dato personalmente un’occhiata a quella dannata stazione spaziale.
– Credi davvero che ti lasceranno andare? –
– Lo faranno se causeremo una guerra. –
Bullet sembrò impallidire – Cameron… –
– Non credere che io abbia dimenticato il fatto che ti chiami allo stesso modo del bastardo che ci ha ficcati in questo caos. Dovrei spararti alle ginocchia e farti penzolare nella stiva per due giorni! –
– Non sto penzolando. –
CJ lo afferrò per un braccio – Everett se vuoi stare della mia parte basta segreti. –
– Sono sempre stato con te! –
– Come quando hai detto a tuo padre dove trovarci? –
Bullet chinò il capo – L’accordo non doveva essere questo. Avrei dovuto consegnargli Keller e un paio dei suoi contatti, la Magpie sarebbe dovuta rimanerne fuori! –
– Non vedo cosa Isa ci trovi in te, ma temo che dovrai farti perdonare ancora, signor Marc Delacroix. –
– Bullet. Everett al massimo. –
– Deciderò io come chiamarti! –
Erano arrivati alla rampa d’attracco della Magpie e CJ si era resa conto che c’erano troppe paia di occhi a guardarli – Preparati al colpo. – sussurrò, dando a Bullet un pugno in pieno volto.
Le guardie accorsero e lei fece sentire bene il suo ordine, anche ai fricchettoni amici dei pesci – Buttatelo in cella! Mi divertirò con lui più tardi. Voglio sapere dove si trova Brooksie, si è appena guadagnata una promozione! –
Salì la rampa senza voltarsi, sapeva che ci sarebbero sempre stati occhi indiscreti a spiarla e che avrebbe dovuto agire di conseguenza fino al momento di scoprire le proprie carte. C’era in gioco tutto il suo futuro e non avrebbe rinunciato all’idea di una vita tranquilla con l’uomo che amava, non dopo ciò che era successo con Vince.
Entrò nella nave e percorse i corridoi che la separavano dalla sua cabina con un’ansia sempre più opprimente. Avrebbe voluto imprecare e rompere qualcosa, ma invece si limitò a entrare e si chiuse la porta alle spalle, scoppiando in lacrime.
Una volta sarebbe stata elettrizzata all’idea di riuscire a farla a tre fazioni contemporaneamente, ma dopo ciò che le era successo con Keller e dopo tutti i sogni su una vita tranquilla, l’unica cosa che le interessava era poter tornare a casa. Lasciarsi tutto quel mondo fatto di odio, violenza e sotterfugi e vivere la sua vita, senza il terrore che qualcuno, premendo un bottone, potesse distruggere ciò che si era guadagnata.

Ogni sogno ha il suo incubo peggiore!