Già sottoposta negli anni scorsi a un'intensa attività di rimodernamento, la leggenda di Zelda torna a battere i sentieri dell'alta definizione con uno dei suoi capitoli più maturi per look e generali atmosfere.
Andrea Fontanesi sceglie (in)consapevolmente di votarsi al videogioco fin dalla più tenera età, quando, negando alla madre il piacere popolare della prima parola dedicata, pronuncia un "Ma" pregno di speranza assieme a un "rio" assai meno poetico. Crescendo si lascia sedurre dal fascino della scrittura per infine realizzare, dopo ben ventisei anni, che le due passioni, quando si compenetrano, sono in grado di donargli enormi soddisfazioni. Strenuo sostenitore dello sperimentalismo audiovisivo, nutre da sempre un sano interesse per il cinema d'animazione, ed è inoltre profondamente legato all'arte del doppiaggio, che pratica tutt'ora a livello amatoriale.
Il 12 novembre dell'anno passato, Satoru Shibata apriva l'allora atteso Nintendo Direct con l'annuncio di The Legend of Zelda: Twilight Princess HD, ennesimo remake di uno dei titoli principali della saga leggendaria con protagonista Link, il silenzioso ed eroico Hylian di verde vestito. Un passo pressoché obbligato nell'avviata operazione di restauro che, dai due episodi per Nintendo 64 riproposti in chiave stereoscopica fino alla splendida versione in alta definizione di The Wind Waker, sta man mano interessando tutti gli storici capitoli "poligonali" del franchise. Un passo, d'altro canto, che non tutti potrebbero aver compreso o giustificato appieno al di là della mera occasione di (ri)scoprire un gioco dagli svariati pregi, datato "appena" 2006 e dunque, sulla carta, non troppo bisognoso di un ritorno sulle odierne scene del gaming. Un recente hands-off organizzato da Nintendo in quel di Milano è stato quindi l'occasione perfetta per chiarirci -e chiarirvi- le idee sugli effettivi benefici di cui a brevissimo godrà questa nuova incarnazione di un titolo che, adesso come ai tempi, ha ancora in sé un fascino -artistico, ma anche ludico- davvero incredibile.
Ritorno al Crepuscolo
Se, in fatto di conversioni per Wii U, c'è una direzione che Nintendo ha già dimostrato di avere bene in testa col Wind Waker del 2013 e che in Twilight Princess HD è stata ancora una volta intrapresa senza esitazioni di sorta, è di certo quella di restituire un'esperienza che, rispetto al passato, sia oggi quanto più possibile diretta e moderna, pur nell'assoluto riguardo del prodotto di partenza. La carrellata di nuove feature che ci sono state anticipate, diverse delle quali volte a ripulire menù ed interfaccia da orpelli grafici troppo invasivi, è la semplice riprova di quanto appena scritto, laddove, com'era prevedibile, sarà il famigerato "paddone" della console a portare in dote alcune tra le migliorie più rilevanti. A patto che non si giochi in Off-Screen TV, il Wii U GamePad ospiterà le mappe di gioco all'interno del proprio schermo, rendendo assai più comoda e veloce la consultazione delle stesse. In egual misura, assegnare gli oggetti posseduti da Link ai tasti fisici sarà operazione assai più snella che in passato grazie all'impiego del touchscreen, per cui basterà trascinarne gli item desiderati sulle icone corrispondenti, senza spezzare in alcun modo l'azione. Ancora, essendo la compatibilità con il Wii Remote totalmente assente in quest'occasione, il GamePad s'impegnerà ad emularne l'immediatezza d'uso anche quando si tratterà di dover adoperare i classici arco e fionda, manovrabili in prima persona sfruttando i sensori di movimento della periferica. Funzionalità tutto sommato già sperimentate con la riedizione dell'episodio con protagonista Toon Link, con qui in più la possibilità, nelle fasi di gioco che lo prevedono, di mutare istantaneamente l'eroe da uomo a lupo -e viceversa-, la cui esecuzione è ora assoggettata a un unico tocco di dita.
Oltre alle caratteristiche connesse al pad, una maggiore asciuttezza dell'offerta emerge anche da certi piccoli accorgimenti che Tantalus, il team scelto per curare la conversione, pare aver messo in pratica al fine di rendere certe sezioni dell'avventura meno tediose rispetto all'originale. Si è fatto chiaro riferimento a una parte di gameplay avanzata, quella riguardante la purificazione di Lanayru, tanto criticata dai fan per l'eccessiva quantità di sfere di luce da scovare e raccogliere, ora ridotta da sedici a dodici unità. Sembra sposare questa visione anche l'introduzione di un nuovo oggetto, una lanterna fantasma sfruttabile nella side quest dei Poe per renderne visibili le anime chiaramente, a colpo d'occhio. Vi è poi il discorso -non vincolante in quanto a godibilità dell'esperienza, ma comunque allettante- relativo al supporto degli amiibo, che in Twilight Princess HD beneficerà della produzione della neonata statuetta ritraente Midna a cavallo del protagonista nella sua trasformazione lupesca. Adoperare quest'ultima equivale a sbloccare la cosiddetta Cave of Shadows, una prova posta lungo un'arena a piani progressivi concettualmente simile alla Cave of Ordeals del vecchio Twilight Princess, qui inasprita dal fatto che Link avrà l'incarico di far fronte alle ondate avversarie forzatamente in forma animale, con tutte le limitazioni offensive e difensive del caso. Per la gioia dei collezionisti della prim'ora, è inoltre prevista la compatibilità con tutte le figure zeldiane della serie amiibo di Super Smash Bros, laddove a farci sorridere è soprattutto l'impiego di quella raffigurante Ganondorf, la quale, in sostanza, raddoppia ogni danno subito dal nostro avatar: una trovata sui generis volta a rendere la sfida ben più impegnativa del normale.
Al di là di tutto, comunque, si parla pur sempre di un remake in HD, e qualche impressione preliminare sul comparto visivo è in questa sede quantomeno d'obbligo. Plasmato direttamente sopra il calco della versione GameCube -dimenticate, quindi, l'immagine ribaltata per esigenze di gesture recognition del porting per Nintendo Wii-, il gioco non subirà variazioni rispetto all'opera originale né in materia di conteggio poligonale né di framerate, confermato a 30 fps. Ad impreziosire il tessuto cosmetico della produzione, invece, concorreranno un lavoro di nuova texturizzazione e un sistema d'illuminazione rielaborato, che abbiamo apprezzato particolarmente in un momento dell'in-game dove una fonte di luce dall'alto risaltava le vesti di Link e ne proiettava l'ombra sul pavimento in maniera per quanto possibile realistica. Ci sarà tempo per vedere il titolo in azione nel lungo periodo e compiere un'analisi tecnica adeguata, ma la sensazione è che il risultato sia davvero di buon livello, capace di compiere il salto dai 480p originari ai 1080 senza deturpare i ricordi di quei giocatori che, tra luce e crepuscolo, vi hanno già lasciato un frammento del proprio cuore anni addietro.
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