Con "The Lies Of The Victors", il regista tedesco Christoph Hochhäusler ha intenzione di realizzare un thriller politico che prende spunto dai vecchi classici, riadattandoli in chiave moderna per adagiare meglio il trattamento di elementi come il ruolo dell'informazione, l'informatica e una politica sempre più corrotta, avvinghiata ad accordi economici e a patti vantaggiosi.
L'ambizione spalmata intorno alla sua pellicola è molto grande quindi, più grande forse delle attitudini che lui stesso ha intenzione di mettere al suo servizio, che risultano poco idonee ad oliare la serie di meccanismi necessari per far funzionare la giostra a dovere. Se come costruzione infatti l'intenzione è buona e viene rispettata fino in fondo, quello che a "The Lies Of The Victors" manca completamente è la tensione determinante per incollare lo spettatore alla poltrona e coinvolgerlo negli avvenimenti e nelle torbide indagini che si susseguono, l'una dopo l'altra. Il fiume di sospetti e prove ispezionato con cura dai giornalisti d'assalto protagonisti - che vorrebbero denunciare un complotto dell'esercito su alcuni soldati tedeschi congedati in anticipo per nascondere le colpe di una malattia che proprio a causa militare probabilmente hanno contratto - viene aperto e lasciato scorrere secondo chiavi di scrittura piuttosto forti, ma annodati da una corda che, anziché aggrapparsi alla vita dello spettatore stringendolo forte, cade nel vuoto non venendo mai recuperata.
Eppure secondo "The Lies Of The Victors" per questa gente non c'è più spazio al giorno d'oggi. Dei cavalieri dell'informazione affidabile son finiti tempi e gesta. E chi ha intenzione di seguirli, e di restare indietro, rischia di mozzarsi l'avvio di una carriera promettente che invece potrebbe compiersi. Perciò della pellicola di Hochhäusler, sebbene non restino attaccate addosso le emozioni e il fiatone della corsa, ci rimane quella negatività avvolgente che mangia completamente la giustizia e l'onestà, prendendosi il palco e agghiacciando il pubblico.
Trailer: