Se vivessimo in un mondo perfetto, questo film sarebbe stato prodotto in Italia o perlomeno sarebbe stato distribuito nel nostro paese. Purtroppo pare che la perfezione sia esclusivo appannaggio di Stanley Kubrick e quindi accontentiamoci di recuperare il dvd di questa succulenta chicca, dai cataloghi australiani. Cominciamo col dire che raramente chi scrive ha distolto lo sguardo, pregando che una sequenza avesse fine il prima possibile. Ecco, The loved ones è quel tipo di film, una pellicola ammantata di una tale malattia ammaliatrice, da risultare a tratti insopportabile, eppure indispensabile. Non fate l’errore però di liquidare la pellicola come il solito torture porn, perchè qui non c’è solo orrore, ma anche tantissimo amore. La passione malata e disperata che sta alla base delle azioni dei protagonisti, deflagra con forza sullo schermo, inglobando tutto e tutti, fino ad annullare in modo cieco e totale ogni volontà, dignità e raziocinio, in nome di un’utopia folle e a tratti quasi commovente. La pazzia e l’amore infatti, sono i due veri protagonisti di questo film che travalica il genere, andandosi ad incuneare come un’unghia incarnita (o la punta di un trapano), nella carne molle delle nostre anime belle. L’australiano Sean Byrne colpisce con forza e determinazione i nostri stomaci, provocando le reazioni più disparate, ma senza perdere mai di vista l’umanità della sua storia e senza mai smettere di guardare ai suoi protagonisti con una dolente e struggente pietà, capace di conquistare. Il finale poi, regala uno sguardo indimenticabile, un’occhiata profonda, attonita ed atterrita, assolutamente struggente. L’amore non vince, l’amore muore, la morte regna su tutto e noi spettatori restiamo lì, abbracciandoci le ginocchia, fino a sbiancare le nocche, fino a dimenticare di respirare.