19 - 22 agosto 2010, Transmara, Kenya.
L'eunoto è un importante rito di iniziazione per il popolo Masai. Questa tribù, così famosa nei cataloghi turistici del Kenya anche se è una minoranza tra le etnie del Paese, era in festa la settimana scorsa.
Divisi per classi di età, i Masai celebrano l'eunoto ogni 5 - 10 anni. L'ultimo si è svolto 5 anni fa, il prossimo è previsto per il 2015. Noi siamo stati invitati da Jonathan, che lavora come guardiano alla missione ed è parente di uno dei giovani iniziati. Abbiamo partecipato solo alla prima giornata, ma anche così è stato possibile fare un viaggio affascinante tra l'ancestrale e la modernità.
Il ciclo di iniziazione comincia con un rito chiamato emorata, ovvero circoncisione. Dopodichè i ragazzi saranno considerati Moran, cioè giovani guerrieri. In passato i Moran dopo il rito trascorrevano 6 mesi in una speciale casa, la manyatta, divisi dalla comunità, per imparare quanto serve a lasciare l'adolescenza ed entrare nell'età adulta. Il gruppo che è stato circonciso in precendenza, passa invece di grado attraverso l'eunoto.
Per l'occasione, vengono costruite tante manyatta una di fianco all'altra, a formare un cerchio, all'interno del quale c'è uno spiazzo molto grande e, di lato, un'altra abitazione, destinata ai giovani che verranno scelti per ricoprire qualche carica all'interno della comunità. Solo chi è considerato perfetto fisicamente e moralmente potrà entrare in questa casa.
L'eunoto comincia con l'arrivo dei giovani Moran alla manyatta. Gli anziani li precedono e li accompagnano, e portano con sè del bestiame in dono.
Le donne stanno ai lati e partecipano al loro passaggio con canti a cappella e con una leggera danza che si esegue stando in piedi e muovendo leggermente il collo e la testa avanti e indietro, per darsi il ritmo.
In this video: young Maasai going to the manyatta
I Masai vestivano di pelli di animali e si decoravano con colori vegetali. Durante la colonizzazione, tuttavia, hanno optato per il tessuto che gli inglesi usavano per il kilt. Oggiogiorno la shukra, la coperta di cotone a quadri rossa o nera, è un simbolo del vestire Masai. Molti la portano sopra a dei teli di cotone rosa o rossi incrociati, legati con una cintura di cuoio alla quale aggiungono il panga, l'inseparabile coltello. I sandali sono di cuoio o ricavati dai copertoni delle automobili.
La modernità, però, fa capolino anche tra un popolo così legato alla tradizione. E così sotto i teli spuntano i pantaloncini, ai piedi alcuni Moran portano calzini e scarpe da ginnastica, per decorarsi usano le celeberrime perline colorate ma anche orologi di poco prezzo e cerniere usate come collane. Le ragazzine indossano occhiali da sole, lo donne hanno borse taroccate, i cugini di città portano occhiali e apparecchi per i denti.
E se la manyatta è fatta in modo tradizionale, usando terra, fango e legno per le pareti e cacca di mucca per il soffitto, appena fuori ci sono dei baracchini dove comprare bibite firmate Coca Cola Company e Tusker, la birra nazionale.
Eppure, il fascino dei Masai resiste all'attacco. Quando i Moran danzano facendo grandi salti a turno, mentre gli altri si dispongono in cerchio e accompagnano i balzi con canti dedicati a se stessi o a dio, il tempo si ferma.
In this video: Moran dancing around the manyatta
Le donne Masai sono un tripudio di colori. Le ragazzine indossano decine di braccialetti e collanine. Tradizionalmente, i disegni e gli abbinamenti dei colori indicano il clan di appartenenza e lo status sociale di chi li indossa.
Le donne possono decorarsi il viso con una speciale tintura, la stessa con la quale i Moran si dipingono la testa. E' fatta con il grasso della mucca, che viene bollito in acqua e mescolato con una particolare tintura rossiccia. Le donne più giovani si colorano tutta la faccia, quelle più anziane i lati. Una signora quando mi ha vista così pallida mi si è avvicinata e senza preamboli ha strofinato le sue guance contro le mie, dandomi un pò di colore.. E di odore. Non credo che il grasso di mucca bollito sia in vendita nelle profumerie. Insomma, c'è chi può e chi non può.
Un'altra donna ci ha preso per mano e ha intonato un canto in segno di benvenuto. Indossava delle collane di perline e metallo che, mi ha spiegato Olonana, un altro dei nostri guardiani, vengono usate solo in occasioni speciali come l'eunoto.
Le collane e i braccialetti Masai si possono trovare in qualsiasi mercato del Kenya. A quanto pare sono spesso fatti in serie e talvolta neanche da Masai ma da compagnie estere che gestiscono un business sicuramente proficuo, visto il continuo afflusso di turisti nel Paese. Ma quelli che i Masai fanno per se stessi, sono indiscutibilmente più belli.
Dopo oltre 4 ore di danze, la cerimonia è giunta al termine. E' ora di partire, sperando che le strade keniote non creino problemi. Ma andiamo sereni.
Olesunkuli è un loibon molto conosciuto tra i Masai. Quando ci ha visti si è avvicinato e con un sorriso da nonno ha tirato fuori una polvere bianca e ci ha benedetti. Olonana mi ha spiegato che la polvere è ricavata da una pietra speciale mescolata ad altri ingredienti, ma solo il loibon sa quali. Il loibon è un anziano che si ritiene abbia poteri magici, e ricevere la sua benedizione è un onore e una potente protezione per vivere hakuna matata, senza problemi.