The man who loved Pride & Prejudice/Pemberley by the sea di A. Reynolds | Recensione delle Lizzies
Carissimi Lettori e Amici di Old Friends & New Fancies,eccoci giunti alla recensione a sei mani delle Lizzies sullo spinoff moderno firmato Abigail Reynolds, “The man who loved Pride and Prejudice” (intitolato nella prima edizione “Pemberley by the Sea”) lettura in programma per il Pride and Prejudice Bicentenary. Prima di lasciarvi al nostro parere congiunto, vi anticipiamo la nostra sorpresa nel trovare in questo romanzo qualcosa di diverso da tutti i derivati, forse perché ci aspettavamo scenari triti o personaggi appena abbozzati. Invece la Reynolds ci ha convinte di come sia possibile ispirarsi alle Austen Novels senza emulare, ma aggiungendo contenuti e dinamiche nuove, attuali – poiché il contesto è moderno – che si aprono su sfere della vita debitamente evitate dalla penna di Zia Jane, come sociale. Buona lettura!
N.B.: Come al solito, per seguire i nostri commenti vi basterà ricordare che
LizzyGee scrive in verde LizzyS scrive in viola
LizzyP scrive in cobalto
Recensione delle Lizzies LizzyGee: Tre Austen Inspired Novels in una LizzyS: Meno P&P e più Reynolds per un ottimo romanzo originale LizzyP: L'amore è una bambola Matrioska
Abigail Reynolds a Sippewisset, Massachusetts
Questo romanzo è molto originale ma anche perfettamente aderente a P&P. Quasi quasi mi piace più questo libro che non la Variation che ho letto tempo fa! Sì, LizzyS, hai ragione, forse dipende da quel che dicevo prima: si riesce a cogliere Abigail Reynolds dietro ogni pagina di questo romanzo e quindi Pemberley by the sea sembra più 'reale', più 'sentito' rispetto alle Variations. Il contesto moderno fa coincidere la trama con la realtà, certamente più semplice da descrivere in questo modo sin nei particolari, inoltre, questa coincidenza lascia gran libertà di movimento ai personaggi e persino agli eventi. Interessante anche lo sviluppo della storia dei due protagonisti che, diversamente da Lizzy e Darcy, si conoscono in tre fasi, quella del pregiudizio, quella della comprensione successiva – così come in Pride and Prejudice – infine, quella comprensione a livello più profondo che abbraccia l'origine dei loro animi, coinvolgendo il passato e le ragioni che hanno hanno formato i due personaggi.È molto Lizzie, ma è anche molto moderna, decisamente simile a noi lettrici che scegliamo di andare a rinfrancarci lo spirito in libreria esattamente come altre persone andrebbero a comprare un paio di scarpe (uh, questa l'ho già sentita...).
E poi, a confermare che siamo pur sempre ai nostri tempi, ci sono, ovviamente, le scene piccanti...
Però, devo riconoscere a Mrs Reynolds che riesce a scrivere scene piccantissime senza mai essere banale o scontata (come invece capita alla maggior parte degli scrittori), e questo è un grande pregio che me la fa apprezzare ancora di più. La prima volta capita quasi per caso, ci sono tutti gli ingredienti perché accada, va bene, ma sia Cassie che Calder non hanno programmato niente, è la magia dello scenario che fa lo sgambetto al loro self control, annullando le difese in un vero e proprio incontro stile “attrazione fatale”.
Per di più, nel caso di Cassie, l'Autrice riesce a creare un po' di suspense quando nei primi capitoli fa spuntare qua e là qualche brevissimo ma significativo accenno ad un trauma nel passato di Cassie. Ottima scelta quella di seminare indizi come sassi bianchi sulla strada della storia, trascina la curiosità del lettore pagina dopo pagina, incontro ad ipotesi e poi spiegazioni che scolpiscono a tutto tondo i personaggi.
Infine, quando i due sembrano felicemente uniti, il tormento fonte di guai diventa l'ossessiva attenzione giornalistica. Qui, Mrs Reynolds regala a Cassie una bellissima scena, molto rappresentativa del personaggio e del suo alter ego, Lizzie Bennet (ma anche dell'autrice stessa!): il gossip viene smontato con il metodo scientifico durante un'esilarante e istruttiva lezione di... biologia!
Rammento di aver pensato leggendo questa scena “decisamente un ciak da commedia americana!”, non una critica alla modernità di questo frangente, quanto al suo carattere esageratamente scenografico, insomma, Lizzie, anche ignorando tutte le convenzioni, non sarebbe arrivata a tanto, voi che dite?
Inoltre, questo dettaglio diventa funzionale all'evolversi della storia quando Calder deve svelare alcune cose a Cassie - trasformando così in modo molto azzeccato la famosa scena della lettera che, nell'originale, Darcy scrive a Elizabeth dopo la prima disastrosa dichiarazione.
Forse c'è un solo piccolo difetto in questo romanzo: Calder (di cui, come giustamente ricordi tu, LizzyGee, seguiamo i pensieri e le emozioni in modo molto introspettivo, nella seconda parte del libro) talvolta mi sembra un po' troppo... femminile nelle sue sfrenate elucubrazioni e nelle sue costanti, quasi ossessive, premure verso la sua amata. Che ne pensate? Forse hai ragione, LizzyS, ma è comprensibilissimo, dato che è un uomo nato dalla penna di una donna e rappresenta l'ideale - il Mr Darcy - che ogni donna vorrebbe al suo fianco... Un uomo ideale, sì, anche se ogni ideale si basa sempre su molte realtà, non dimenticatelo!
Giudizio Conclusivo delle Lizzies Non è soltanto e semplicemente una Variation di Pride & Prejudice: si tratta di un'opera a se stante, ispirata con molta coerenza a quella austeniano, sì, ma in cui l'eclettica personalità dell'autrice contribuisce a creare un ottimo romanzo del tutto originale.
Da leggere e, soprattutto, assolutamente da tradurre per il pubblico italiano.
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