Con quella luce, non erano le otto del mattino, avrei potuto squagliarmi. Raggi caduti dalla fuga del vento, mi avrebbe sciolto. Per fortuna non avevo un grammofono, un giradischi o un mangiacassette come allora. La nevrosi con cui ho riportato il mio lettore mp3 indietro credo sia un po' più recente, ma ascolto di nuovo i Duran Duran.
Un amico di un amico di un amico ne parlava. E io curioso. Io, curioso sempre. Ci sono ancora. Ho ascoltato per mesi gli stessi due-tre brani, quelli che, a una prima ricognizione, ho deciso che mi piacevano di più. E avevo dimenticato l'uomo che rubò un leopardo: il lampo di certi miei sogni, di certe estati. Un amico nuovo e ancora quella voce. Tutto sommato, una conferma. Tutto ciò che faccio di nuovo mi riporta a me. Sono sempre alla fine di ogni mia rotta.
E mi riconosco sempre, là in fondo.
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