The New Deadwardians

Creato il 09 maggio 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Un’apocalisse zombie colpisce l’impero britannico nel 1860, costringendo la nazione ad una disperata lotta di auto conservazione. > LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="275" width="182" alt="The New Deadwardians >> LoSpazioBianco" class="alignleft wp-image-50945" />All’approssimarsi del baratro della disfatta, la classe dominante decide volontariamente di trasformarsi in vampiri, non morti privati del profumo della vita, indistinguibili al vorace olfatto del nemico. Nel 1910, confinati i morti viventi in ghetti sorvegliati, il popolo inglese sembra riprendere il corso del suo cammino, stabilendo un nuovo ordine sociale dominato dai vampiri, fanalino di coda gli zombie e in mezzo la working class umana, non assoggettata a trasformazioni. In questo nuovo stato “civile” trova posto anche una particolare nomenclatura: gli zombie vengono etichettati come Restless – Irrequieti, mentre l’aristocrazia dei succhiasangue prende il nome di The Young – I Giovani. La tregua armata, che sembra ristabilire una sbilenca pax collettiva, subisce un brusco arresto con la misteriosa morte di un vampiro che pone il delicato interrogativo di come qualcuno possa aver ucciso chi non può essere assassinato.

Nelle pagine di “The New Deadwardians” trova posto il racconto della sopravvivenza umana in un’epoca cupa e difficile, fotografata dal gelido aplomb del protagonista, l’ispettore della omicidi George Suttle.
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="267" width="178" alt="The New Deadwardians >> LoSpazioBianco" class="alignright wp-image-50947" />E’ proprio utilizzando il suo sguardo distaccato e formale che Dan Abnett ci conduce sulle strade di un mondo fascinoso, rivelato in una sceneggiatura poco incline al sensazionalismo, che trova la propria dimensione in toni sommessi e lineari. Dosando lo slancio creativo, l’autore coglie in pieno lo spirito dei tempi aggiungendo sfumature e ritagli di detective story, horror, mystery e commedia al fluire delle pagine, arrivando a cambi di ritmo mai dissonanti dal respiro degli eventi. Distribuendo con parsimonia i pezzi del suo puzzle narrativo, Abnett compone questo primo capitolo assecondando i ritmi del protagonista, presentandone il linguaggio e le inclinazioni, mantenendo viva la curiosità del lettore per gli sviluppi dell’intrigo che utilizza icone di genere per parafrasare mutamenti sociali, politici ed economici specchio dei nostri tempi.

In perfetta sintonia con il tono della sceneggiatura si sviluppa il lavoro artistico di I.N.J. Culbard, illustratore noto per aver trasposto alcuni classici della letteratura in graphic novel. Dotato di uno stile pulito, che in alcune linee ricorda Hergé, riesce con eleganza e gusto per i dettagli a afferrare il mood dell’epoca e la definizione del protagonista, facendo della raffinatezza il suo tratto distintivo.

In un periodo ricco di news editoriali per l’etichetta Vertigo, “The New Deadwardians” si dimostra come una delle migliori nuove uscite, atteggiata a rinnovare il mito di zombie e vampiri alla luce dei fermenti sociali dell’Inghilterra dell’età Edoardiana, grazie ad un copione che non lascia indifferenti.

Abbiamo parlato di:
The new Deadwardians #1
Dan Abnett, I.N.J. Culbard
Vertigo/Dc Comics, marzo 2012
32 pagine, spillato, colori – 2,99$

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