In un attimo realizzo che effettivamente mi era arrivato un biglietto a casa e mi ero chiesta perché. A volte (spesso) sono davvero rin*******ta! E meno male che villa Ada è vicino casa e posso tornare indietro a prendere un biglietto che mi è costato il doppio di quanto sia costato a L. che l'ha comprato la sera stessa! No comment!
Dulcis in fundo, i Notwist (che io ho già visto ben due volte dal vivo, al Circolo degli artisti e all'Auditorium) salgono sul palco dopo le 22,30 (concerto previsto per le 21,30 e l'indomani io devo alzarmi alle sei!). Ma quando salgono sul palco - e nonostante i dolori che la posizione in piedi in vecchiaia (!) rende inevitabili - capisco che in qualche modo ne è valsa la pena. I Notwist non sono in tour promozionale; il loro ultimo album, Close to the glass, è uscito l'anno scorso, e quindi la band tedesca si sente libera di spaziare nel proprio repertorio come più gli aggrada e di giocare quanto vuole con gli arrangiamenti, usando oltre che gli strumenti classici, anche giradischi, campionatori e tutta una complicata strumentazione con cui fanno magie.
Per il resto è uno scintillio di musica e di arrangiamenti, una fluidità di suoni che si mescolano gli uni con gli altri e che trasformano alcune tracce in veri e propri medley, in cui finiscono tutti i generi, rock, jazz, house e quant'altro.
Non si continua a fare musica di qualità dal 1989 a oggi e a conquistare il pubblico se non si è davvero dei gran musicisti e i fratelli Markus e Michael Acher, insieme agli altri componenti della band, lo sono con certezza.
Voto: 3,5/5