The Old Lady of Threadneedle Street - una vecchia signora in piena attività

Creato il 25 aprile 2012 da Lalenene @Irene_Marziali
La “Vecchia Signora” vive in palazzo cinto da mura massicce prive di finestre che si affaccia su Threadneedle Street, i suoi ingressi sono strettamente sorvegliati da guardie in frac rosa, gilet rosso e cilindro nero nonché da instancabili telecamere.  E’ la Banca d’Inghilterra, definita “un’anziana signora nella città illustre e con una lunga storia alle spalle” da Richard Sheridan, politico e drammaturgo, divenne poi nota definitivamente come la “Vecchia Signora di Thredneedle Street” grazie all’idea di darle tale epiteto avuta da James Gillray, noto caricaturista britannico.
Nascita di una banca nazionale Nel Seicento l’attività bancaria era in mano agli orefici, che concedevano prestiti in cambio di depositi e caparre più o meno consistenti. Non solo esponenti del ceto borghese mercantile o l’aristocrazia imprenditoriale richiedevano loro prestiti, ma anche le varie case reali europee. Questo fenomeno si estese nei vari paesi del continente, compresa l’Inghilterra, dopo l’esempio degli orefici-cambiavalute-banchieri italiani e fiorentini in particolare. Parlavamo tuttavia degli orefici londinesi che ressero economicamente fino a quando gli Stuart iniziarono a non restituire il denaro ricevuto in prestito. Ben presto tanti “banchieri” privati fecero bancarotta ed il governo si trovò senza fonti di finanziamento per continuare la guerra contro i francesi nella quale era impegnato. Nel 1689 salirono al trono Guglielmo III e Maria II Stuart, proclamati sovrani dai reazionari della Glorious Revolution che miravano ad allontanare il cattolicesimo dal trono britannico, la loro sovranità minacciata da Giacomo II profondamente cattolico. Se da un punto di vista politico ed istituzionale l’Inghilterra vide un notevole progresso, economicamente la situazione era sempre più grave. Si comprese dunque l’importanza di creare una Banca Nazionale che raccogliesse ed amministrasse i fondi necessari al governo. Vennero presentate varie proposte di strategia, ed infine si scelse quella del commerciante William Paterson che fece conoscere ai sovrani il proprio progetto nel 1693; ai londinesi fu richiesto di sottoscrivere prestiti per un totale di 1200000 sterline, sulle quali il governo avrebbe pagato un interesse dell’8% e che avrebbero reso i proprietari soci della neonata banca, “The Governor and Company of the Bank of England”. In poche settimane l’intero capitale era a disposizione del nuovo ente finanziario, e così aprì la Banca d’Inghilterra, fondata ufficialmente il 27 Luglio 1694.
L’operato della Vecchia Signora divenuta Banca centrale Inizialmente venivano emessi bigliettini scritti a mano che fungevano da ricevute di deposito, e presentando questi biglietti potevano essere in qualunque momento convertiti in oro o moneta. Naturalmente la disponibilità materiale di oro e moneta in realtà non era tale da coprire tutti i depositi, ed in qualche occasione di particolare condizione economica del Paese la Banca si trovò sull’orlo del tracollo, dovendo affrontare una richiesta di rimborso quasi collettiva da parte dei londinesi. Tale circostanza è denominata panico bancario. Uno di questi casi fu nel 1797 quando, trovandosi l’Inghilterra in gravi ristrettezze economiche a causa della sfinente guerra contro i francesi, gli investitori furono presi dal panico e ritirarono in massa tutti i risparmi. Per ventiquattro anni la Banca d’Inghilterra fu costretta a rimborsare con banconote di piccolo taglio anziché con oro, avendone esaurite le riserve. Più di trecento persone furono impiccate solo in quei pochi anni per aver tentato di falsificare le banconote in questione. Nel XIX secolo la sterlina inglese e di conseguenza le banconote emesse dalla Banca d’Inghilterra divennero la valuta più sicuro a livello mondiale, almeno fino alla Prima Guerra Mondiale. Il grande impegno bellico britannico pesò gravemente sull’economia interna del paese. Gli investitori si precipitarono nuovamente a convertire le banconote in oro; ancora una volta si esaurirono le riserve d’oro e furono sostituite da banconote di piccolo taglio. Nel 1931 l Gran Bretagna abbandonò del tutto l’utilizzo del sistema economico basato sulle monete d’oro. Questo processo porterà agli accordi di Bretton Woods del ’44 che decisero il dollaro moneta di riferimento ed unica convertibile in oro, accettata da tutti i paesi capitalistici. Da quel momento ogni moneta diversa dal dollaro dichiarava il proprio tasso di cambio con il dollaro e di conseguenza il valore corrispettivo in oro, convertendosi indirettamente in valore aureo attraverso il dollaro. Secondo i principi della legge bancaria che nel 1936 sancì la natura pubblica dell’intero sistema bancario, la Banca d’Inghilterra venne nazionalizzata nel marzo 1946.
La Vecchia Signora oggi Non accenna a voler andare in pensione questa anziana signora che continua ad essere banca centrale ed istituto di credito del governo britannico, dal quale è stata resa indipendente nel 1997. I caveau londinesi custodiscono le riserve auree della nazione, mentre una sede decentrata fuori Londra si occupa dell’emissione di nuove banconote. La Banca ha il ruolo di promuovere e mantenere la stabilità monetaria e finanziaria del Regno Unito, di condurre la politica di cambio, di assicurare la distribuzione delle sterline in Inghilterra e nel Galles ( le tre principali banche scozzesi possono emettere moneta in maniera indipendente) e di prestare alle banche commerciali. Ciò che accade dentro quelle mura senza finestre che osserva muoversi la City si ripercuote pesantemente su tutto il resto del mondo finanziario. Possiamo certo dire che la “Vecchia Signora di Threadneedle Street” è sempre più attiva, e non ha nessuna intenzione di lasciare andare i lembi del borsello nazionale inglese.
Con affetto,  Irene

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