The Phobos – come vincere le proprie paure

Creato il 02 novembre 2010 da Soloparolesparse

The Phobos sono le fobie, le paure più profonde, irrazionali e insuperabili.
E su questo è incentrato il bel thriller di Oleg Assadulin, anche se ci si arriva con calma, prendendosi il giusto tempo.

Phobos è un nuovo locale notturno in cui si stanno ultimando gli ultimi lavori per l’imminente apertura.
Il giovane proprietario, l’organizzatore ed una serie di altri personaggi si trovano lì dentro quando l’approssimazione di uno di loro fa scattare la chiusura di sicurezza che li mura dentro.
Il sotterraneo è infatti un vecchio rifugio antiatomico e sembra impossibile venirne fuori.

Così il gruppo di ragazzi si trova bloccato sottoterra e deve ingegnarsi per venirne fuori.
Ma lì sotto si nasconde anche una presenza inquietante, capace di scoprire ed esaltare le fobie di ciascuno di loro.
Il che vuol dire che la situazione si complica non poco.

La situazione è quella classica di un gruppo di persone bloccate in un luogo da cui è impossibile venir fuori.
Ed il luogo nasconde questa volta misteri non indifferenti, visto che è collegato ad intricate gallerie sotterranee, fogne ed anche locali segreti usati 50 anni prima dal KGB come luoghi di reclusione e torture.
C’è insomma un bel po’ di materiale per tirar fuori roba buona e Assadulin non si fa sfuggire l’occasione.

Anche l’idea che ogni protagonista abbia la sua fobia da superare non è roba nuova, ma anche questo aspetto è trattato degnamente.
Le paure dei ragazzi (si va dalla paura del fuoco, a quella dei ragni, all’acqua, ai cadaveri, ai germi e alle malattie) vengono fuori man mano, senza fretta, e solo dopo un po’ ci si ricorda che in fondo è quello il clou della vicenda.

I personaggi sono ben caratterizzati, il clima di tensione sale discretamente, la scenografia è cupa e realizzata con cura.
Tatiana Kosmacheva si candida a pieno titolo come una delle migliori urlatrici degli ultimi anni e l’intero film è funzionale e particolare (non sono tanti i prodotti russi del genere).

Buona anche la scelta di lasciare l’intera combriccola felicemente in vita fino a dieci minuti dalla fine, quando le cose precipitano e l’entità misteriosa inizia a richiedere il suo tributo di sangue.
The Phobos non delude e chissà che ci sia modo di vederlo anche in Italia.

Ah… il finale è una merda (giuso per dirvelo).


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