Origine: USA
Anno: 2007
Durata: 86'
La trama (con parole mie): a Poughkeepsie, cittadina a Sud dello Stato di New York, in una casa in affitto viene scoperta la macabra collezione di uno dei più terriili e feroci serial killers che abbiano mai operato negli Stati Uniti.Quello che le Forze dell'ordine analizzano, infatti, è la personale videoteca di un assassino dedito a documentare ogni suo atto, dalla prima volta al terrificante piano che lo vede plagiare, dalla mente al corpo, una delle sue vittime: ma chi potrà mai essere, questo psicopatico in grado di mostrare profili e caratteri diversi ad ogni suo omicidio?Il sospetto principale, arrestato e condannato, sarà davvero chi tutti sperano possa essere?
O questo "uomo nero" continuerà a viaggiare per le strade, innalzando le statistiche di sequestri ed uccisioni in una o nell'altra area metropolitana?
Se qualche mese fa mi avessero detto che non solo avrei finito per divertirmi con Necropolis - La città dei morti, nonostante i suoi limiti, e che proprio a seguito di quella visione sarei andato a recuperare questo The Poughkeepsie Tapes firmato sempre da John Eric Dowdle e prodotto dal fratello di quest'ultimo, sarei stato quantomeno incredulo, nonostante, di fatto, il mockumentary rappresenti uno dei guilty pleasures di genere più apprezzati, al Saloon, e nel corso degli anni mi abbia riservato soddisfazioni uniche come The troll hunter, Lake Mungo ed Europa Report.
Non solo, comunque, questo recupero si è rivelato un successo, ma ho finito per considerare The Poughkeepsie Tapes superiore al successivo e già citato Necropolis, non perfetto ma in grado comunque di inquietare ed affascinare soprattutto gli appassionati di thriller e morti ammazzati come noi Ford, regalando al pubblico un serial killer tra i più terrificanti che la settima arte abbia portato sullo schermo dai tempi dell'intramontabile Hannibal Lecter de Il silenzio degli innocenti.
L'idea di ricostruire l'operato dello psicopatico attraverso il ritrovamento delle videocassette dallo stesso girate a partire dalla prima uccisione alternando le immagini "di repertorio" - ottimo l'effetto nastro conferito alla documentazione del maniaco omicida - con il parere di esperti dell'FBI e della Scientifica funziona, per quanto finisca per essere poco sfruttata soprattutto rispetto alla sua parte "tecnica", quando nella seconda metà del film il focus della narrazione si sposta sul ritrovamento della superstite schiavizzata dal mostro per anni e sul tentativo delle forze dell'ordine di catturarlo.
Senza dubbio il lavoro di Dowdle, all'apparenza amatoriale quanto basta per poter rientrare anche esteticamente in alcuni termini del mockumentary, non è esente da difetti, e rappresenta più il primo esperimento di un regista che non il lavoro della sua maturità, eppure avvince dal primo all'ultimo minuto, e a prescindere dalla violenza mostrata - mai compiaciuta o in qualche modo disturbante come fu per l'immondo A serbian film - conduce lo spettatore a domandarsi fino a quali abissi ci si possa spingere quando si parla dell'oscurità dell'animo umano: l'operato di questo misterioso omicida seriale, culminato con il rapporto terrificante con la sua schiava che chiude con i brividi la visione, per quanto atroce ed incredibile possa apparire, in realtà non si discosta dalle gesta di altri documentati serial killers, da Albert Fish - che sul punto di essere giustiziato parlò della sedia elettrica come dell'occasione di provare un'emozione che non aveva mai potuto testare sulla pelle prima - a Gacy o Dahmer, in grado di commettere atti che, se raccontati, finiscono per apparire più come il frutto dell'immaginazione di uno scrittore dell'orrore, piuttosto che cronaca nera.
In questo senso, The Poughkeepsie Tapes rende molto bene questo inquietante aspetto del predatore pronto a mietere le proprie vittime seguendo i propri istinti, e che, nel caso di assassini dall'alto quoziente intellettivo ed un'elevata capacità di controllo, impara dalla propria esperienza affinando le tecniche di caccia ed occultamento delle proprie vittime finendo per ingaggiare una vera e propria sfida con le forze dell'ordine.
Probabilmente, comunque, un prodotto di questo genere o i registri delle vittime degli assassini seriali passati alla storia, non riusciranno mai a definire completamente i confini dell'oscurità che alberga nel nostro cuore di Uomini, e che in alcuni casi - fortunatamente non così numerosi - finisce per fagocitare tutto quello che può, dentro e fuori, e dalla quale non è possibile fare ritorno, o sperare di trovare una via d'uscita.
MrFord
"I know I may be young, but I've got feelings too.
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so let me go and just listen."Britney Spears - "I'm a slave 4U" -