O. Leaman, ed., The Qur’an: an encyclopedia, Routledge, London & New York 2006
Recensire questo libro mi offre il destro per fare alcune considerazioni (delle mie solite). Quest’anno ho proposto alle mie studentesse un corso su “Le traduzioni del Corano” e per preparalo ho fatto parecchie letture interessanti (come direbbe un amico: si scopron cose!).
Ovviamente mi sono letta un congruo numero di articoli in diverse lingue sull’argomento traducibilità del Corano e ho consultato le relative voci sia nell’Encyclopedia of the Qur’an di Brill, sia in questo volume. La voce della dottissima EQ propone un articolato panorama storico, senza entrare minimamente nel merito delle questioni e per certi versi omettendo anche informazioni basilari. Parlando, a esempio, della traduzione inglese di Bell, non segnala che il traduttore ha di sua iniziativa, seppur a suo dire giustificata, modificato l’ordine delle sùra, e non si pone minimamente il problema dell’eticità delle traduzioni in circolazione.
La voce nel volume di cui qui sto parlando, al contrario, dedica meno spazio all’aspetto storico, non per questo omettendolo intendiamoci, anzi, ma propone alcune interessanti considerazioni proprio sulle strategie di traduzione adottate nelle diverse lingue e sul problema degli strumenti a disposizione di chi il Corano voglia tradurre. Insomma si occupa più della sostanza del problema, caratteristica di questo volume.
L’autrice della voce, Afnan H. Fatani, è araba guarda caso e la compilazione assolutamente rientrante nei canoni di scientificità. Molti di contributors sono arabi e/o musulmani.
Un altro aspetto che mi ha fatto meditare è il riferimento ai commentari del Corano. Nel suo recente volume Il Corano. Una lettura, Scarcia Amoretti afferma che molto resta ancora da fare perché i commentari non sono stati editati. Le edizioni – anche critiche – arabe esistono, perché non ritenerle valide?
In poche parole The Qur’an: an Encyclopedia, oltre a essere un testo di tutto rispetto per come impostato, ci dimostra che un’alternativa all’orientalismo è possibile.