The Returned, il remake copia di Les Revenants

Creato il 16 marzo 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Il giudizio di Marco Goi

Summary:

Guardando The Returned si prova una sensazione simile a quella che devono sentire i protagonisti della serie quando vedono ritornare in vita i loro cari estinti. Il remake americano della splendida serie francese Les Revenants sembra uguale in tutto e per tutto all’originale. Le vicende, i personaggi, le atmosfere, la fotografia, lo stile registico. Nonostante tutte le varie somiglianze, c’è però qualcosa di differente. C’è qualcosa che manca. Il fattore sorpresa, innanzitutto, cosa d’altra parte preventivabile e inevitabile.

Les Revenants non presentava una storia del tutto nuova. La creatura telefilmica di Fabrice Gobert, trasmessa da Canal + a fine 2012, prendeva ispirazione dal film Quelli che ritornano del 2004. Si trattava però di una rileaborazione completamente differente e con una personalità propria. The Returned arriva invece a raccontare le vicende di alcuni persone che tornano in vita quando in tv, oltre a Les Revenants, si è già assistito a qualcosa di simile anche nel poco riuscito Resurrection. Al di là della mancanza di originalità e al di là dell’effetto déjà vu che si percepisce in quasi ogni singola scena, a mancare è però anche qualcos’altro. Si può definire come la magia irreplicabile di un’opera originale. Una copia, per quanto ben fatta possa essere, resta sempre una copia.

Tra le due serie vi è inoltre una differenza importante, rappresentata da un elemento fondamentale per la riuscita di Les Revenants: le musiche. La colonna sonora originale composta dal gruppo post-rock scozzese Mogwai era il plus della serie trasmessa da Canal +. Les Revenants senza la soundtrack dei Mogwai sarebbe come Twin Peaks senza le inquietanti musiche di Angelo Badalamenti e i pur professionali brani composti da Zoe Keating e Joe Russo per The Returned non riescono a provocare le stesse emozioni, stranianti quanto avvolgenti.

The Returned sembra quindi uguale a Les Revenants, senza però quel tocco speciale che solo un prodotto originale può possedere. L’impressione è la stessa che si prova guardando il thriller-horror Let Me In, il rifacimento americano del film svedese Lasciami entrare. Ancora più calzante è l’esempio di Gracepoint, la versione a stelle e strisce della britannica Broadchurch. Se da una parte si percepisce l’intenzione di realizzare un adattamento fedele, dall’altra ci si chiede quale sia l’utilità di un’operazione del genere. Perché qualcuno dovrebbe scegliere di vedere The Returned, quando già c’è Les Revenants?

In attesa di scoprire se con gli episodi successivi The Returned troverà una sua ragione di esistere, dopo le prime due puntate sembra solo l’ennesimo remake americano che chi conosce l’originale si può tranquillamente risparmiare senza rimpianti. Chi invece si è perso il gioiellino francese, uno dei prodotti più affascinanti del panorama televisivo internazionale degli ultimi anni, potrà trovare questa “nuova” serie parecchio intrigante, grazie alla sua dose di mistero, garantita da Carlton Cuse di Lost che ne cura l’adattamento, e a un buon cast. Tra gli attori si segnalano in particolare Sophie Lowe, l’Alice della sfortunata Once Upon a Time in Wonderland, Jeremy Sisto di Six Feet Under e Suburgatory, Sandrine Holt di Hostages e House of Cards, così come Mark Pellegrino, habitué del piccolo schermo già visto in Dexter, Lost, Supernatural, Revolution e The Tomorrow People. Tutto bello e tutto ben fatto, quanto tutto inutile. Il consiglio allora, sia per chi conosce Les Revenants che per chi non l’ha mai seguito, è quello di vedere o rivedere la serie originale, in attesa della seconda stagione che finalmente dovrebbe vedere la luce su Canal + nell’autunno del 2015.

di Marco Goi per Oggialcinema.net

The Returned, il remake copia di Les Revenants ultima modifica: 2015-03-16T09:18:33+00:00 da Marco Goi

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