Nel 1991 un Thriller ha imposto l’attenzione del grande pubblico, protagonista Hannibal Lecter, che deve aiutare l’FBI a catturare Buffalo Bill, un pericoloso serial killer che scuoia le sue vittime, motivo? Lecter è uno psichiatra che in passato e prima che si scoprissero i suoi crimini ha collaborato con la polizia lavorando come psichiatra criminale e Buffalo Bill era un suo paziente, quindi conosce molto bene questo assassino, quindi è l’unico che può aiutare gli investigatori, ad occuparsi del caso è Clarice Starling, una giovane recluta, che stabilisce un rapporto particolare con lo psichiatra cannibale, un rapporto sottile, fatto di parole, di gesti, che scava nel profondo e analizza il suo inconscio, Lecter gioca con lei, e lei parla, e più parla, più scava nel profondo, e più esce fuori quel trauma, che farà scoprire tante cose che erano nascoste dentro di lei.
Lecter, interpretato magistralmente da Anthony Hopkins, che in modo quasi luciferino interpreta il personaggio che gli darà la fama, gli onori e l’oscar, trasformandolo in attore da culto a icona del grande cinema, quale è diventato ormai Hopkins e il suo personaggio.
Tralasciando il franchise generato dal successo dell’originale che ha ridimensionato il personaggio di Lecter come psicopatico in serie che ha messo in ombra il personaggio soprattutto nei film di Ridley Scott e l’ultimo dove si parla del giovane Lecter.
L’opera di Demme è invece sottile come il filo di un rasoio, ma che lascia il segno indelebile nello spettatore, tratto dal romanzo di Thomas Harris che già nella sua forma letteraria ha creato una saga che è poi stata tradotta per il cinema, Demme ha diretto il primo seguito della saga che precedentemente è stata portata sullo schermo da Michael Mann in Manhunter Frammenti di un omicidio che molti reputano migliore di questa opera e per altri molti è un capolavoro.
L’opera di Demme è un film da Olimpo, per diversi punti di vista, un film da pelle d’oca che è entrato nella storia del cinema grazie alla straordinaria capacità di Demme di creare tensione scena dopo scena, e alla straordinaria bravura del cast di attori protagonisti, tra cui spiccano una magistrale Jodie Foster – che ha ottenuto il secondo oscar della sua carriera grazie a questo film – e Sir Anthony Hopkins, divenuto il volto definitivo di Lecter, grazie all’impressionante bravura di interpretarlo annullando se stesso, come se Lecter fosse la sua seconda personalità o potremo dire la sua seconda pelle, lì non esiste Anthony Hopkins ma esiste Lecter, lui dice allo spettatore ehy si, tu sei mio fan non è vero? Bene allora ti informo che quello che stai vedendo non è Hopkins, ma Hannibal Lecter perché Lecter sono io.
Che altro c’è da dire, se non sottolineare l’immensa capacità di Demme di imprigionare lo spettatore e di farlo vivere come se fosse lui il personaggio del film che sta guardando? Allora, continuiamo con il film, che vede il rapimento della figlia del governatore da parte di Buffalo Bill e con uno stratagemma che poi si rivelerà fasullo, cerca di farsi dare una mano da Lecter, ma quando Lecter si accorgerà dell’inganno le cose precipiteranno in qualcosa di pericoloso, e sarà una lotta contro il tempo, ma sarà tutto inutile perché Lecter con uno stratagemma riesce a scappare, riusciranno gli agenti dell’Fbi a liberare la ragazza?
Un capolavoro, un film che nonostante lo scorrere del tempo riesce ad essere attuale e innovativo ancora oggi, non ho visto Manhunter, e non posso assicurarvi chi dei due è migliore, ma sicuramente posso dire che Demme riesce a narrare e a spezzare in due l’angoscia nello spettatore scena dopo scena, e i 5 oscar più pesanti confermano quello che vi dico, non sto qui a giudicare per gli oscar vinti, ma la qualità della pellicola, che nonostante siano passati vent’anni riesce ad inquietatre ed angosciare ancora oggi entrando direttamente dalla porta principale, delle pellicole immortali.
CAPOLAVORO ASSOLUTO
ArwenLynch