The Social Network

Creato il 19 marzo 2011 da Robydick
2010, David Fincher.
La cara amica Laura, che sta scannerizzando letteralmente il blog in cerca dei film che apprezza tappezzandolo di commenti, mi fa spesso notare che pubblico poco su film di recente uscita. Non ha torto, ho altri "piani", però le ho anche detto "parlane te!", e lei non s'è tirata certo indietro. Non solo: l'ho nominata "Contemporaneista" del blog seduta stante: mi ha promesso 1 sua rece al mese sulle ultime uscite, al cinema o per il mercato home.
Cominciamo da questo film che, devo dire, all'inizio non mi attirava per niente, per motivi che poi spiegherò... A lei la parola!

« You don't get to 500 million friends without making a few enemies »
Non arrivi a 500 milioni di amici senza farti qualche nemico.
Questo lo slogan di The social network, vincitore tre premi oscar 2011 come miglior sceneggiatura non originale, montaggio e colonna sonora.
La pellicola è incentrata sulla storia di Mark Zuckerberg, studente brillante di Harvard ma soprattutto programmatore eccezionale di computer che in una sola notte arriverà, dopo una delusione amorosa (aggiornando in modo cinico il suo blog) a creare quello che chiamerà Facemash che metterà a confronto due ragazze del Campus di Harvard in cui gli utenti di volta in volta sceglieranno quella più attraente, elimando quella meno bella. L’esperimento di Mark manderà in tilt tutti i computer del campus e dell’università creando un totale black out. Da qui parte la vicenda THEFACEBOOK che tra le varie vicende turbolente, porterà alla causa da 600 milioni di dollari indetta contro Zuckerberg.
Bravissimo il protagonista del film Jesse Eisenberg, che è totalmente inespressivo quasi per tutta la durata della pellicola, come a prenderci in giro tutti.
Quasi a dire che lui nonostante tutto, il guizzo l’ha avuto, e che tutto il mondo ora era in balìa della sua trovata. Il ragazzo “sfigato” (nerd) che riesce a spuntarla, che attraverso la sua inespressività entra nel mondo dei vincenti e dei suoi nemici, quindi, con il suo vestire goffo e a volte fuori luogo (perché tanto a lui cosa può interessare ormai?)
Paradossale è però che il regista David Fincher vuol quasi sottolineare il fatto che Mark, una persona, se vogliamo dirla tutta, inetta, cinica ha creato quel sistema di comunicazione e di relazione intersociale di cui lui non riusciva a farne parte. Lui che alla fine aveva tradito il suo “migliore” amico crea un sistema perché la società si crei degli amici, ricerchi degli amici. Come se in realtà Fincher volesse, attraverso questo personaggio, far “scadere” il senso dell’essere amici.
The social network non è un film banale come potrebbe sembrare. E’ un bellissimo film che tra colpi legali e flashback ti tiene incollato alla poltrona fino alla sua parte finale. Un finale, oserei dire, sottilmente malinconico.
"Quando vai a pesca puoi prendere un sacco di pesci o prendere un pesce grosso. Avete mai visto un pescatore farsi la foto accanto a 14 trote?"

Recensione a cui nulla ho da aggiungere, salvo pensieri personali.
Dicevo che la visione non m'attirava perché Fincher, dopo l'entusiasmante "Fight Club" mi aveva tramortito lo scroto con "Il pallosissimo caso di beniamino bottone", dopo la cui visione ero diventato parecchio prevenuto nei suoi confronti.
Invece questo film s'è dimostrato notevole! Condivido il parere di Laura e lo consiglio caldamente anch'io.
Ha dato anche il colpo di grazia alla mia crescente disaffezione nei confronti di Facebook, che spiego qua. Era da un po' di giorni che ci pensavo, un altro fattore che mi rendeva, di preconcetto, la visione sgradevole. Sono invece molto contento d'averlo visto.
Giusto qualche frame.





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