All'ultimo momento si unisce al gruppo il fratello della sposa, l'unico che non avrebbe mai dovuto sapere di questo particolare addio al celibato.
Nessuno conosce il suo nome ma solo il suo soprannome, The Machine, ed è veramente un tizio insopportabile.
Tra monumenti funerari sfasciati, tende andate a fuoco, viaggi in autobus in abiti adamitici e altre amenità assortite, il matrimonio s'avra da fare come previsto....
Storia di un piccolo film che ha fatto sfracelli al piccolissimo box office irlandese: un gruppo di maschietti oltre i 30 che , sulla falsariga delle varie notti da leoni americane, organizza un addio al celibato da paura.
Ma questo film ha un'idea geniale: se gli americani vanno a Las Vegas o a qualche altra famosa meta di divertimento e trasgressione, il gruppetto di irlandesi che fa?
Va in locations che parlano d'Irlanda e solo di Irlanda, tra l'inimitabile verde dei prati e l'azzurro di un cielo così terso che sembra dipinto.
L'idea di trasgressione è quella di andarsene in montagna a fare un campeggio sotto le stelle e a parlare di se stessi, a ricordare, a rielaborare il proprio vissuto.
Nessun hangover, solo una sana voglia di stare insieme prima di cominciare una vita matrimoniale che permetterà raramente di ritagliarsi questi momenti insieme.
Tipo spigoloso, diverso dagli altri però col passare dei minuti si trasforma in un fattore di crescita per gli altri visto che li sottopone continuamente a prove da superare , oltre a rappresentare una sorta di ideale spalla su cui piangere.
E' la chiave di tutto con le sue divagazioni, follie ma anche protagonista con gesti di inaspettata umanità.
The Stag - Se sopravvivo mi sposo è ricco di situazioni paradossali che strappano la risata di situazioni esilaranti, di battute acide che lasciano il segno ( anche squisitamente politiche, anche questo film parla della crisi, in fondo The Stag è il cervo maschio senza femmina e quindi castrato nelle sue velleità, un po' come è successo all'Irlanda con l'Europa quando è sopravvissuta alla tremenda crisi economica che l'ha colpita anni fa), un film di ottimi attori che caratterizzano con grande bravura le loro rispettive parti.
E poi nella parte di Fionnan ritrovo quell'Hugh O' Conor che avevo letteralmente amato in un cult movie di metà anni '90, Il manuale del giovane avvelenatore, storia di un ragazzo che usava il tallio per risolvere i propri problemi con parenti e amici.
Sarà che amo l'Irlanda ma io di questo piccolo film mi sono letteralmente innamorato....
PERCHE' SI : si ride, si riflette, ottimi attori e poi c'è l'Irlanda. Non basta?
PERCHE' NO : inizio un po' lento e poi non riesco a trovargli altri difetti...
( VOTO : 7,5 / 10 )