the STRAIN

Da Omonero

DARK HORSE COMICS – 2012
PANINI COMICS – 2013

dall’omonimo romanzo di Guillermo del Toro e Chuck Hogan

sceneggiatura: David Lapham
illustrazioni: Mike Huddleston
colori: Dan Jackson

miniserie in 12 numeri


per l’Italia
traduzione: Pier Luigi Gaspa
lettering: Sonia Zucchini

miniserie in 6 numeri


 Il Male arriva sul mondo, ma questa volta non è imbarcato sulla Demeter, ma scende dall’alto, a bordo di un Boeing 777  che a luci spente atterra al JFK. Temendo un attacco terroristico biologico, l’intelligence americana invia una task force del Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie capitanata dal dr. Goodweather ad ispezionare l’apparecchio.
All’interno dell’aereo il gruppo troverà solo persone morte in modo misterioso ed agghiacciante. E’ l’inizio dell’invasione vampirica e dell’avvento di Sardu, il più crudele degli Antichi.
Con orrore Ephraim Goodweather scoprirà che c’è qualcosa di più sinistro di un virus mortale che incombe sul mondo e nella sua lotta contro i succhiasangue coinvolgerà la collega d.ssa Martinez e sarà spalleggiato dall’antiquario Abraham Setrakian, un anziano ebreo sfuggito all’olocausto che in giovinezza ha già incontrato Sardu e da quel giorno ha immolato la sua esistenza alla distruzione dei vampiri.
Ma anche l’Antico non è solo; oltre alla progenie infernale che come un morbo si sta diffondendo in città egli si vale dell’appoggio di Palmer Eldricth, influente e corrotto miliardario newyorkese disposto a vendere l’anima al diavolo per ottenere l’immortalià.

Ebbene si, nonostante la veneranda età il vecchio Omonero legge ancora i fumetti. Con gli anni si è fatto di gusti più raffinati e selettivo nella scelta, ma ancora adora affondare il naso in quei fogli di carta colorata in cui si agitano creature strane con vite fantastiche.
Viste le premesse, secondo voi, avrei potuto, mesi fa, resistere alla tentazione di non fare mio quel numero uno di “The Strain” che spuntava sbilenco sulla rastrelliera del mio giornalaio? Jamais.
Ed è stata cosa buona e giusta. E’ bastato un colpo d’occhio agli albini calvi dalle lingue serpentine, il nome di Del Toro che campeggiava in copertina e quello di Huddleston a piè di pagina per decidere che quel pezzo di carta doveva essere mio.

Non ho letto il primo romanzo della trilogia di Del Toro e Hogan da cui è tratta la miniserie, ed anche la trama, che ho accennato per sommi capi per non privarvi del gusto di un’eventuale lettura, in verità non brilla di una particolare originalità,  i personaggi, però, (che aumentano di numero in numero) sono ben caratterizzati ed i disegni di Huddleston raggiungono una sintonia disarmante con l’atmosfera cupa, morbosa e quasi graffiata nel foglio che Jackson è riuscito a ricavare mischiando i suoi colori.
La combinazione autori/realizzatori è vincente ed il pathos visivo è assicurato e la Dark Horse ha assicurato la pubblicazione entro due anni di altre due miniserie per trasporre gli altri due romanzi della trilogia.
Ovviamente in America si sta già provvedendo alla realizzazione di un serial (di tre o più stagioni) sui personaggi della saga di The Strain e a Guillermo del Toro e Chuck Hogan spetterà il compito di riadattare la storia per la TV.

Che sia giunto il tempo di soppiantare gli zombie con dei vampiri postmoderni?


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