Dagli sviluppatori di Bound by Flame, un gioco di ruolo action che rappresenta una sorta di sfida ai grandi del genere. Il team Spiders ci riporta sul pianeta rosso già visto in Mars: Log Wars, ma stavolta è intenzionato a sviluppare il suo kolossal.
Articolo a cura di Francesco Serino
- Disponibile per:
- Pc
- PS4
- Xbox One
Francesco Serino ha videogiocato tanto e a tutto, posseduto due diversi Tamagotchi e abbandonato un Furby in autostrada. Mentre cresceva i pixel rimpicciolivano, mentre leggeva ha iniziato a scrivere. E ora eccolo qua, dopo un salto nello spaziotempo atterra su Everyeye, ma già da tempo è su Facebook, su Twitter e su Google Plus.
Durante il " What's next de Focus?", evento organizzato a Parigi il 23 e il 24 febbraio da Focus Interactive per mostrare alla stampa la sua ricca line-up, siamo riusciti a provare un bel po' di giochi interessanti. Il distributore francese sta lentamente alzando l'asticella della qualità media del suo portfolio, grazie anche allo sforzo di un manipolo di piccoli sviluppatori europei con tantissime buone idee, ma fino a ora con pochissime risorse a disposizione. Una di queste software house, la Spiders, è dal 2009 che sforna piccoli successi, e nel suo già ricco portfolio può annoverare titoli come Mars: Log Wars, Of Orcs and Men e Bound By Flame. Giochi interessanti, a cui è sempre mancato quel guizzo (o quei miliardi?) in più per lasciare definitivamente il segno. Con The Techromancer questa piccola realtà francese cerca di riunire in un unico gioco tutta l'esperienza accumulata in questi sette lunghi anni passati in prima linea.
I'm trancing...
Cronache MarzianeAmbientato nello stesso universo di Mars: Wars Logs, il nuovo titolo Spiders si concentra concentrarsi sul futuro prossimo di questo universo che attinge da Mass Effect e Riddick in un colpo solo. I protagonisti di Technomancer si trovano in una colonia umana ormai alla deriva, dopo un cataclisma che ha reso mutanti gran parte degli intrepidi abitanti. Chi è sopravvissuto ha sviluppato un campo elettrico corporeo molto al di sopra di quello normale, ed è in grado di incanalarlo in poteri elettrici folgoranti: serve però un equipaggiamento apposito, che ne catalizza la carica per poi rilasciarla sotto diverse forme. La lotta intestina tra i sopravvissuti si estende alle tre grandi corporazioni che dominano Marte, mantenendo il possesso della risorsa che più serve allo sviluppo della vita: l'acqua
Non sarà il gioco più originale del mondo, visto che ogni suo aspetta ricorda un titolo più o meno famoso, ma The Techromancer potrebbe riuscire comunque a stupire il mondo degli appassionati dei giochi di ruolo d'azione grazie all'eccezionale sforzo produttivo di Focus, e l'impegno e la passione di Jehanne Rousseau e il suo team. Jehanne è una donna affascinante, di quelle alte, fare da inconsapevole valchiria, e parla del suo gioco vestita in una sorta di tenuta militare futuristica, con tanto di benda sull'occhio e capelli in corto/rosso: un po' Ziggy Stardust, e un po' fanteria dello spazio. Ce la mette tutta nel descrivere i diversi stili di combattimento sui cui potremo spendere i punti esperienza faticosamente guadagnati, e a volte, mentre ruota la telecamera per sottolineare la maestosità delle scenografie, sembra attendere speranzosa una nostra reazione. Ad un certo punto concentra tutto il suo inglese, non così facile da comprendere per via del rotondissimo accento francese, si alza anche in piedi e si addentra nello storytelling, descrivendo The Techromancer come un'esperienza di gioco abilmente ingarbugliata ad una trama costruita attorno a bivi e finali multipli.
La cosa più vicina a The Techromancer è Jade Empire di Bioware, ma con un sistema di progressione che si dipana attraverso quattro diverse specializzazioni (e tre stili di combattimento) che non può che ricordare The Witcher. Potremo scegliere se specializzarci nelle brutali arti da corpo a corpo, in quelle più sottili che ricorrono allo stealth, oppure seguire la strada per diventare dei Technomancer, concentrandoci su scudi e fulmini dalle mani. L'ambientazione sci-fi lega i poteri a nostra disposizione a misteriosi chip, per trascinare protagonista e giocatore in una Marte tribale, piena di segreti e intrighi politici.
I dialoghi dinamici permettono di giocare di ruolo anche al di fuori di statistiche e combattimenti, e donano a questo titolo una profondità che, almeno a prima vista, non avremmo mai pensato di trovare.
Graficamente il discorso si fa un po' più complesso: se da una parte lo sforzo fatto è immenso, è nelle animazioni, nello stile grafico generico, e in una certa povertà di dettaglio che The Techromancer sembra fare il proverbiale passo più lungo della gamba. Il gioco del team Spiders può comunque contare sull'incredibile intraprendenza dei suoi creatori, pronti a tutto pur di trasformare in realtà il loro personale kolossal. Proprio come i titoli più blasonati, The Techromancer propone tantissime location, un editor del personaggio, una longevità di oltre trenta ore, un sistema di relazione con i companion che apre a possibili sidequest, e un crafting che permetterà di costruirsi in proprio armi, chip e armature. Gli unici dubbi riguardano per adesso il combat system, non proprio eccelso in fatto di animazioni, fisicità e coreografie. Siamo sempre dalle parti di Mars: Log Wars, insomma, mentre speravamo in qualche miglioramento.
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