Origine: USA
Anno: 2015
Durata: 94'
La trama (con parole mie): la quindicenne aspirante regista Becca ed il suo fratello minore Tyler, che vivono con la madre da quando il padre ha lasciato la famiglia per ricostruirsi una vita in California con una partner più giovane, decidono di passare una settimana con i nonni, con i quali la loro genitrice non ha rapporti dai tempi in cui, diciannovenne, abbandonò la propria casa proprio a seguito del nascere del legame con il padre dei due ragazzi.Intenzionati a girare un documentario proprio per permettere un ricongiungimento della madre con i suoi genitori, Becca e Tyler cominciano la loro vacanza con le migliori intenzioni: peccato che i nonni mostrino, soprattutto dopo il calar del sole, strani disturbi e tendenze che, se dapprima vengono considerate in linea con le intemperanze dell'età, con il passare dei giorni assumeranno connotazioni sempre più spaventose.Riusciranno i due adolescenti a scoprire il mistero che avvolge la casa in cui la loro madre è cresciuta?
Inutile negarlo: il buon M. Night Shyamalan ha avuto uno degli esordi più interessanti del passato recente del Cinema.Ai tempi dell'uscita de Il sesto senso in molti gridarono al miracolo: io, per quanto non così entusiasta, rimasi profondamente colpito da un film disturbante, inquietante, pronto a regalare un twist finale che fu una vera e propria rivoluzione del genere.Vennero, dunque, il sottovalutato - pur se non perfetto - Unbreakable, Signs e soprattutto The village, un'opera di rottura, girata alla grande e perfetta per descrivere lo stato di terrore vigente negli USA dopo l'Undici settembre.E poi, proprio quando pareva che la carriera del cineasta di origini indiane fosse sul punto di decollare definitivamente, il nulla: o peggio, una serie di prodotti di qualità sempre peggiore, dall'autocelebrazione del pessimo Lady in the water al più recente ed agghiacciante After Earth.Le aspettative del sottoscritto, dunque, per questo The visit, ritorno alle origini del regista, erano discretamente basse, nonostante alcune inaspettate buone recensioni ricevute nella blogosfera e non: peccato che il risultato, per quanto assolutamente migliore se paragonato alle vagonate di merda prodotte negli ultimi anni, sia a conti fatti deludente.The visit, infatti, pur sfruttando un canovaccio cinematografico che di norma mi affascina non poco - quello del found footage - ed un paio di idee non malvage giocate sul filo di terrore ed ironia, non riesce a colpire il bersaglio a seguito di una serie di lacune evidenti che, a conti fatti, non pareggiano il conto con le intuizioni: per cominciare, a differenza dei primi lavori di Shambalà - quelli veri, fino al già citato The village, per intenderci - il dubbio che qualcosa non vada nella realtà che vivono i due giovani protagonisti esiste fin dal principio, e ci si affida fin troppo al classico approccio attuale dell'horror da salto sulla sedia ogni due o tre scene e tanti saluti; come se questo non bastasse, nonostante due nonni più che convincenti nel ruolo di spauracchi manca sempre qualcosa, in termini di logica, all'intero lavoro, fin dalle premesse di partenza - e non svelo nulla per evitare spoiler che potrebbero rovinare un twist assolutamente non perfetto ma sul momento molto ad effetto -, senza contare un'escalation conclusiva che ammoscia qualsiasi tensione e finisce per apparire come un tentativo piuttosto maldestro di presentare la cosa in modo ironico.
Senza dubbio, comunque, considerato il passato recente di Shambalà e gli incassi proporzionati ai costi di produzione di questo The visit, la carriera dell'ex fenomeno del thriller/horror made in USA può dirsi rilanciata, anche se, di fatto, sono sicuro che il tutto si rivelerà come un fuoco di paglia di un mestierante dall'ego decisamente più grande del talento effettivo: lo stesso The visit, accolto come una sorta di miracolo a causa dei disastri combinati dal suo autore negli ultimi anni, non è niente più che un intrattenimento leggermente superiore alla media - che, considerato il genere, è piuttosto bassa - pronto a mostrare non uno, ma i due fianchi alle critiche non appena svanito l'effetto del già citato salto sulla sedia che tanto male ha fatto all'horror dell'ultimo decennio.
La delusione più grande per il sottoscritto, comunque, resta quella che, per una volta, il caro, supponente Shambalà non potrà ambire al podio del Ford Award destinato al peggio dell'anno: The visit non è così male da pensarlo tra i titoli peggiori usciti in sala nel corso di questo duemilaquindici - e già ce ne saranno parecchi -, ma senza dubbio neppure così interessante da poter gridare alla resurrezione di un regista che, ormai non ho più alcun dubbio in merito, un vero Autore non è mai stato.
MrFord
"Goodbye Grandma, sleep well tonight
dream of all your younger days
way before time had left you sad
and store yourself away."
Elton John - "Goodbye Grandma" -