I due fratelli Becca (Olivia DeJonge) e Tyler (Ed Oxebould) non hanno mai conosciuto i propri nonni. La loro madre aveva infatti avuto con loro una furiosa lite prima di lasciarli e fuggire insieme a colui che sarà il padre dei futuri figli, il quale non esiterà ad abbandonarla per una cameriera di Starbucks. Divenuti ormai adolescenti Becca e Tyler partono per una visita di tre settimane a casa dei nonni (contattati su internet) in modo da consentire alla loro madre di fare una crociera col suo attuale fidanzato. Becca è un’ infaticabile cineasta determinata a video documentare tutta l’esperienza coi propri nonni, Tyler un aspirante rapper free-style. I due iniziano così a riprendere con la videocamera ogni momento passato coi propri nonni, scoprendo alcuni comportamenti stravaganti della nonna durante la notte. Se dapprima si convincono che sono solo i segni di una precoce e violenta demenza senile, successivamente entreranno in contatto con la sconvolgente verità che li riguarda.
Il film regge bene fino alla fine, mantenendo saldo il timone fino a quella rivelazione che cambia tutto. Da qui la sterzata è radicale, il tono del film svolta in horror puro e si fa largo sulla strada del macabro e del sangue. Durante il film riusciamo a fare solo ipotesi su cosa stia accadendo ai nonni, ma non vi è certezza della verità finchè non arriviamo agli ultimi minuti finali.
The visit, costato 5 milioni, ne ha incassati 13 volte tanti (65 milioni) confermandosi un gran successo. Dopo anni passati a perdere tempo su film ad alto budget, Shyamalan ritrova la strada dell’umiltà puntando sul contenimento dei costi e l’utilizzo di attori non troppo conosciuti. Il risultato è comunque un piccolo capolavoro a cui consiglio di abbandonarsi totalmente, perché dopo un inizio un po stentato la storia vi catturerà senza chiedervi il permesso.