Nei quattro episodi qui raccolti, Kirkman costruisce una tensione fondata sul senso di abbandono. Rallentando il ritmo, dedicando il tempo e le scene necessarie, Kirkman si sofferma di volta in volta sul punto di vista del piccolo Carl e di Rick, per poi riprendere, nel finale del terzo episodio, quello di osservatore esterno.
Le crisi di padre e figlio sono rese evitando il patetismo: l’equilibrio distorto realizzato durante la vita nella prigione è stato distrutto e ora i due devono ricominciare da capo.
È interessante notare che, in quattro anni di pubblicazione, The Walking Dead ha implementato e vissuto sostanzialmente tutte le caratteristiche e fasi del fumetto seriale (di successo). Così, questo reboot avrebbe potuto semplicemente mantenere lo scenario generale e usare nuovi personaggi, ma Kirkman sfrutta lo scenario per eliminare gli elementi narrativi che ostacolavano lo sviluppo del racconto, mantenendo i protagonisti a cui il pubblico si è legato.
Abbiamo parlato di:
The Walking Dead #13 – Padre e Figlio
Robert Kirkman, Charlie Adlard
Traduzione di Stefano Menchetti (Libr@ry Mouse)
saldaPress, novembre 2013
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,30 €
ISBN: 977228106800030013
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