Dal middle season in poi, infatti, il gruppo si è trovato diviso (anche se alla fine stavano tutti lì attorno) e si è riunito in questo finale di stagione, sinceramente, un po’ poco adrenalinico. Abbiamo quindi osservato il cammino dei vari membri del gruppo, ai quali se ne sono aggiunti altri quattro. Le perdite dopo la prigione, se parliamo del gruppo base, non sono state così tante, anche se ancora alla bande devono riunirsi Carol e Tyrese, che portano con loro la piccola Judith. Tutta la seconda parte, però, è stata incentrata sul viaggio fino a Terminus, plausibile “rifugio sicuro” per i sopravvissuti che si trova alla fine delle linee ferroviarie (come accamparsi a Roma Termini quindi).
Ovvio che le cose non potevano essere tutte rosa e fiori per i protagonisti della serie e una volta arrivati a destinazione, la maschera di accoglienza che mostrano i residenti ci mette poco a cadere e a rivelare la realtà dei fatti. I nostri vengono fatti prigionieri e spogliati delle loro armi. Quello che non viene per nulla accennato, invece, è il motivo per cui queste persone catturino gli altri e li rinchiudano nei vagoni dei treni merci. Lo scopo di tutto questo ci verrà rivelato sicuramente all’inizio della prossima stagione, ma – e questo è un grosso “ma” – se non siete lettori della serie a fumetti e volete un “piccolo” spoiler sullo scopo di tutto questo non sarò certo io a negarvelo: sono cannibali.
La seconda parte della stagione, però, è stata veramente molto sottotono togliendo un paio di pezzi accattivanti, come quello delle due sorelle mezze matte e la parte dell’ultima puntata nella quale Rick e i suoi si trovano a dover uscire da una situazione scomoda e lo fanno in grande stile, con tanto di morso sulla giugulare da parte di Grimes al cattivone di turno. Sperando in una quinta stagione un po’ più ritmata, diamo l’appuntamento a The Walking Dead al prossimo settembre, mentre io a breve provvederò ad aggiornare il post sulle differenze di story line tra fumetto e serie