The Walking Dead Vs In The Flesh, due serie a confronto

Creato il 23 giugno 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Dall’America e dall’Inghilterra due “zombie-series”  a confronto

E’ in continua evoluzione il panorama televisivo mondiale. Se l’America continua a sformare prodotti interessanti e di grande impatto visivo, è dal Regno Unito che ultimamente arrivano le serie tv più intelligenti ed affascinanti. In questo articolo non vogliamo però tessere le lodi di nessuna produzione televisiva, solo metter a confronto due serie tv, ovvero The Walking Dead ed in The Flesh, perché entrambe hanno un tema che le accomuna. The Walking Dead è il fiore all’occhiello della rete americana AMC da ben 4 anni, mentre In The Flesh è una delle serie più profonde che la tv anglosassone abbia potuto produrre. Da poco si è conclusa la seconda stagione, e si attende la notizia del rinnovo anche se si vocifera che la serie sarà trasmessa solo per il pubblico telematico. Due serie tv post-apocalittiche con la presenza di zombie che affrontano il tema in maniera diversa l’una dall’altra.

The Walking Dead non avrebbe bisogno di spiegazioni dato che è lo show televisivo più popolare del web. Ispirato ad un omonima serie tv di fumetti, nella serie della AMC la tematica zombie è quasi marginale dato che queste terribili creature non sono il motore della vicenda. Sono infatti spettatori passivi e piuttosto famelici, di una società allo sbando, sconvolta da un cataclisma che ha distrutto sentimenti e certezze di un mondo già al limite della follia. Gli zombie di The Walking Dead anche se rimangono mostri terrificanti, sono comunque ai margini della vicenda, ed irrompono quando i nostri protagonisti con le unghie e con i denti, si aggrappano alla vita. La serie è cruda e violenta e per nessuno c’è possibilità di redenzione, perché vige solo una regola: rimanere vivi. La quarta stagione da questo punto di vista, è stata la più intimistica ma non è sicuramente la migliore.

In The Flesh invece senza togliere nulla a The Walking Dead, è un vero gioiellino che va preservato e curato nella sua interezza. Nata come miniserie tv nel 2013, dopo il grande consenso da parte della critica e del pubblico, la BBC Three ha deciso di investire ancora su questo show televisivo dando una seconda stagione e ben sei episodi. Il plot è molto all’avanguardia e finalmente porta in tv un racconto intenso e per nulla banale. Ambientato in un grigio paesino inglese, In The Flesh riprende i fili del racconto dopo una strano avvenimento da tutti chiamato La resurrezione. I non-morti hanno invaso il mondo uscendo dalle loro bare senza una spiegazione plausibile. La medicina però ha compiuto passi da gigante, e grazie ad un’iniezione, queste creature pian piano hanno potuto riacquistare la loro umanità e tornare tra gli umani. Kieran (Luke Newberry) è uno di loro. Morto suicida a causa di un amore non corrisposto per un ragazzo, comincia il suo cammino di integrazione nella società senza però problemi di ogni tipo. Il racconto di In The Flesh è intenso, emozionante e nel suo universo riesce sia ad intrecciare il drama familiare che il “problema” omosessualità, affrontato in maniera pacata e  senza peli sulla lingua. Nel suo piccolo In The Flesh vuole anche essere un atto di denuncia nei riguardi di una società egoista che pensa solo al proprio tornaconto e per nulla aperta alle diversità. Il successo quindi è tutto meritato, anche perchè il tutto è sviluppato con il classico stile elitario made in british.

Due serie molto diverse tra loro che però hanno aperto un dibatto tra il pubblico del web. Se The Walking Dead ormai è già un cult e conta una schiera di fan senza limiti, In The Flesh invece  si sta facendo strada sia tra gli hisper e sia tra chi è in cerca di un prodotto fresco, nuovo e dannatamente emozionante.

Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net


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