Buttando giù qualche riga su questo film che ho visto a fine novembre a Torino e proponendovi il trailer italiano, poco meno di un mese fa vi avevo promesso che avrei scritto qualcos'altro sull'ultima opera di Carpenter in occasione della sua uscita nei cinema italiani. Dopo la seconda visione, il mio giudizio sul film non è cambiato: The Ward - Il reparto è un ottimo b-movie che segue con perseveranza (e classe) i più tradizionali codici del genere horror. Con una messa in scena orgogliosamente minimalista, che rifugge dagli eccessi splatter e dai movimenti accelerati della macchina da presa tipici di un certo filone horror contemporaneo fracassone e poco incisivo, il sessantatreenne cineasta nordamericano tiene incollato allo schermo lo spettatore per l’intera durata della pellicola (poco meno di un’ora e mezza, la durata ideale per film di questo tipo). È evidente lo spirito ludico alla base di questa operazione che piuttosto esplicitamente si configura come un richiamo nostalgico alle atmosfere della grande stagione horror statunitense di fine anni settanta-inizio anni ottanta, di cui naturalmente Carpenter fu uno dei grandi protagonisti con film come Halloween (1978), Fog (1980), Christine, la macchina infernale (1983), ma soprattutto con quel riuscitissimo incrocio tra fantascienza e horror che è La Cosa (1982). The Ward – Il reparto, infatti, è un divertissment d’autore senza troppe pretese che si sviluppa però con indubbio stile e un apprezzabile grado di imprevedibilità.
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