La collaborazione traMarina Montobbio-portatrice sana di idee musicali- eMusicArTeam, prosegue sul tema “Genesis e dintorni”, e partendo dalGovi di Bolzaneto-luogo in cui si celebrò il quarantennale del passaggio della band inglese a Genova, loscorso 6 ottobre- il team approda alTeatro Nuovo di Valleggia, Savona, location che ha ospitato la prima performance ligure deiThe Watch, venerdì 8 marzo. L’elevato battage pubblicitario ha permesso di convogliare un folto pubblico, formato da appassionati del genere e da qualche giovane, e trovare un punto di ascolto così carico di anime pulsanti, oltre ad essere motivo di soddisfazione potrebbe rappresentare per gli organizzatori una spinta nel continuare nella direzione degli eventi live. Ma il pubblico non si è limitato alla presenza passiva, obbligata o di circostanza, come molte volte accade; al contrario ha mostrato momenti di assoluta partecipazione, sottolineando il gradimento durante le esecuzioni, e prolungando gli applausi tra un brano e l’altro, sino alla standing ovation finale, dopo l’atto dovuto del bis (il filmato a seguire può aiutare a capire l’atmosfera della serata). Sul palco una band collaudata,The Watch, in tour conSeconds Out,il live dei GENESIS datato 1977. Utilizzo il pensiero di un amico per ricordare come sia difficile per una “tribute band” mettere in scena la storia di una musica che reca in sé un marchio posto da altri, suscitando confronti che spesso risultano impietosi; la differenza spesso arriva dal talento, dall’affiatamento, dal lavoro di squadra, caratteristiche che appartengono appieno alla band guidata dal vocalist e flautistaSimone Rossetti Ma iThe Watchsono ovviamente molto di più, riuscendo a trovare equilibrio nella musica proposta, bilanciamento tra la maniacale precisione di dettaglio del repertorio “antico” e la freschezza di quello da loro creato, che a Valleggia è stato sapientemente dosato, come assaggio per i presenti, sicuramente ben disposti. Grandi artisti, tutti quanti, a partire dal già citatoRossetti,sul palco quasi in punta di piedi, ma capace di sfoderare una timbrica da sogno per gli amanti del repertorio originale, da Gabriel a Collins; e poiValerio De Vittorio, ripropositore di un difficile tappeto orchestrale che ha suscitato più di un’emozione; e che dire della mostruosa sezione ritmica formata daMarco FabbrieGuglielmo Mariotti, anche se quest’ultimo non lo si può confinare al solo ruolo di bassista, vista la sua dedizione alla 12 corde e quindi all’integrazione completa con la chitarra solista diGiorgio Gabriel, “incollato” alla perfezione alle note di Hackett, con la stessa precisione e il medesimo gusto. Come accennato, non si tratta di una rappresentazione del soloSecond Out -il secondo album live, il primo senza Peter Gabriel - per effetto dell’aggiunta di brani comeMad Man Moone di spiccioli di produzione propria (The Ghost and the Teenager e Vacuum);e poi ciò che tutti si aspettavano... Squonk,Robbery, Assault and Battery,Firth of Fifth,The Lamb Lies Down on Broadway, Dance on a Volcano, Los Endos, The Cinema Show.Pubblico in delirio! Un paio di minuti di attesa per rivivere il rituale che precede il bis, mentre si manifesta con enfasi la voglia di ricominciare, ed arriva il momento della lunga e fascinosaSupper's Ready, degna chiusura di una serata che rimarrà a lungo nella memoria - e nel cuore - dei presenti. Con molta discrezione i The Watch raccolgono gli ultimi applausi, mentre Rossetti compie il doveroso atto della presentazione dei protagonisti. Anche a loro, ne sono certo, rimarrà un buon ricordo di questa data ligure, e immagino che il periferico Teatro Nuovo di Valleggia sia stato oggetto di commenti nel corso del viaggio di ritorno, verso una nuova tappa tedesca, verso un altro successo Ed ecco uno stralcio del concerto…
La collaborazione traMarina Montobbio-portatrice sana di idee musicali- eMusicArTeam, prosegue sul tema “Genesis e dintorni”, e partendo dalGovi di Bolzaneto-luogo in cui si celebrò il quarantennale del passaggio della band inglese a Genova, loscorso 6 ottobre- il team approda alTeatro Nuovo di Valleggia, Savona, location che ha ospitato la prima performance ligure deiThe Watch, venerdì 8 marzo. L’elevato battage pubblicitario ha permesso di convogliare un folto pubblico, formato da appassionati del genere e da qualche giovane, e trovare un punto di ascolto così carico di anime pulsanti, oltre ad essere motivo di soddisfazione potrebbe rappresentare per gli organizzatori una spinta nel continuare nella direzione degli eventi live. Ma il pubblico non si è limitato alla presenza passiva, obbligata o di circostanza, come molte volte accade; al contrario ha mostrato momenti di assoluta partecipazione, sottolineando il gradimento durante le esecuzioni, e prolungando gli applausi tra un brano e l’altro, sino alla standing ovation finale, dopo l’atto dovuto del bis (il filmato a seguire può aiutare a capire l’atmosfera della serata). Sul palco una band collaudata,The Watch, in tour conSeconds Out,il live dei GENESIS datato 1977. Utilizzo il pensiero di un amico per ricordare come sia difficile per una “tribute band” mettere in scena la storia di una musica che reca in sé un marchio posto da altri, suscitando confronti che spesso risultano impietosi; la differenza spesso arriva dal talento, dall’affiatamento, dal lavoro di squadra, caratteristiche che appartengono appieno alla band guidata dal vocalist e flautistaSimone Rossetti Ma iThe Watchsono ovviamente molto di più, riuscendo a trovare equilibrio nella musica proposta, bilanciamento tra la maniacale precisione di dettaglio del repertorio “antico” e la freschezza di quello da loro creato, che a Valleggia è stato sapientemente dosato, come assaggio per i presenti, sicuramente ben disposti. Grandi artisti, tutti quanti, a partire dal già citatoRossetti,sul palco quasi in punta di piedi, ma capace di sfoderare una timbrica da sogno per gli amanti del repertorio originale, da Gabriel a Collins; e poiValerio De Vittorio, ripropositore di un difficile tappeto orchestrale che ha suscitato più di un’emozione; e che dire della mostruosa sezione ritmica formata daMarco FabbrieGuglielmo Mariotti, anche se quest’ultimo non lo si può confinare al solo ruolo di bassista, vista la sua dedizione alla 12 corde e quindi all’integrazione completa con la chitarra solista diGiorgio Gabriel, “incollato” alla perfezione alle note di Hackett, con la stessa precisione e il medesimo gusto. Come accennato, non si tratta di una rappresentazione del soloSecond Out -il secondo album live, il primo senza Peter Gabriel - per effetto dell’aggiunta di brani comeMad Man Moone di spiccioli di produzione propria (The Ghost and the Teenager e Vacuum);e poi ciò che tutti si aspettavano... Squonk,Robbery, Assault and Battery,Firth of Fifth,The Lamb Lies Down on Broadway, Dance on a Volcano, Los Endos, The Cinema Show.Pubblico in delirio! Un paio di minuti di attesa per rivivere il rituale che precede il bis, mentre si manifesta con enfasi la voglia di ricominciare, ed arriva il momento della lunga e fascinosaSupper's Ready, degna chiusura di una serata che rimarrà a lungo nella memoria - e nel cuore - dei presenti. Con molta discrezione i The Watch raccolgono gli ultimi applausi, mentre Rossetti compie il doveroso atto della presentazione dei protagonisti. Anche a loro, ne sono certo, rimarrà un buon ricordo di questa data ligure, e immagino che il periferico Teatro Nuovo di Valleggia sia stato oggetto di commenti nel corso del viaggio di ritorno, verso una nuova tappa tedesca, verso un altro successo Ed ecco uno stralcio del concerto…
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