Perché in sostanza la pellicola di Martin Scorsese perlustra conflitti che avrebbe potuto risolvere in molto meno tempo rispetto alle mastodontiche tre ore pianificate, le catene da rompere non sono poi così intrecciate e, magari, qualche sforbiciata in più sarebbe stata davvero solo positiva. Invece il vecchio Martin fa di "The Wolf of Wall Street" un'assoluta droga, potente e pura, instancabile, che stimola gli appetiti e incanala lo spettatore nella lussuria umana attraverso un protagonista affamato di soldi e di potere, traslocato al lato oscuro da un'indimenticabile Satana-Matthew McConaughey e volenteroso di guadagnare e di spendere oltre qualsiasi limite conosciuto. Come una gigantesca botta di eroina quindi la pellicola sterza immediatamente in vena e fa pulsare i battiti, utilizzando una regia, un montaggio e un flusso narrativo di stampo muscolare, impennato e infaticabile, ci abbandona a braccio piegato e siringa inserita ad osservare gli eventi dell'enorme scalata al successo che il Jordan Belfort protagonista compie senza troppi sforzi per mezzo del suo grande talento diplomatico e di venditore, tenendo ben d'occhio i nostri impulsi e aumentando le dosi in caso di necessità.
Da eccellente venditore Scorsese temporeggia ed eccede nel mostrare esplicitamente perversioni, fame e sete dannata riposta nei luoghi più reconditi di ognuno di noi, così facendo ritarda flessioni che, come in ogni droga che si rispetti, arrivano ma facendosi percepire appena, e in maggioranza durante lo stadio di scarico, andando ad intaccare la porzione dedicata alla fase di risoluzione. Sesso, droga, denaro, "The Wolf Of Wall Street" straborda con loro da ogni lato per ribadire l'essenzialità di qualcosa che paradossalmente sa rendere più pacifici se limitata allo stretto indispensabile, allarga a macchia d'olio la sua relazione e, come il personaggio che racconta da vicino, riesce a farci comprare un prodotto dal valore molto vago al prezzo più esoso possibile. E la cosa interessante è che da parte nostra non solo non esiste alcuna esitazione a riguardo ma vorremmo persino avere la possibilità di poterne prendere ancora, ancora e ancora.
Fino a raggiungere una diavolo agognata overdose definitiva.
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