Non dico Duchovny e la Anderson perché, come professionisti (stra)pagati per impersonare dei ruoli, nel momento in cui firmano un contratto devono arrivare in fondo a prescindere dalla bontà del copione che è stato messo loro in mano. Al massimo potevano rifiutare di imbarcarsi nell'avventura fin dal principio e, fossi in loro, visti i risultati, lascerei perdere l'idea di prendere in considerazione eventuali ulteriori immersioni nella melma di questo franchise ormai in decomposizione. Dunque a loro non si può attribuire alcuna colpa. Per tutti gli altri invece i casi sono due: o erano consapevoli che partivano già dal fondo dell'abisso e stavano iniziando a scavare (ma se ne fregavano, confidenti che l'Effetto Nostalgia sarebbe stato capace di sanare qualunque magagna), oppure si erano tutti bevuti il cervello.
Perché della nuova serie di X-Files non si salva (quasi) niente.
Il quasi, doveroso, si riferisce per lo più alla puntata 10x03, Mulder and Scully Meet the Were-Monster (La lucertola mannara nella versione italiana), un episodio farsesco in cui la serie e i suoi protagonisti prendono in giro se stessi e i tic propri e quelli dell'uomo medio moderno, in una spassosa girandola di trovate e gag piuttosto riuscite. Non a caso è quella che anche su Rotten Tomatoes ha un rating di apprezzamento altissimo. Tutto il resto, invece, viaggia purtroppo tra una pochezza disarmante e una vera e propria indecorosità. In particolare, le puntate legate alla mitologia della serie (ma non solo) sono qualcosa di inguardabile, un insulso patchwork di triste e becero cospirazionismo da social network - su tutto svettano scie chimiche e vaccini -, infarcite di discorsi farraginosi e inutili, con trame spesso inconsistenti e inconcludenti, sottotrame scollegate, credibilità delle azioni e dei pensieri dei protagonisti ridicola e mancanza di qualunque mordente, passione e – soprattutto – scintilla creativa in grado di illuminarle (nella figura qui sotto, il rating di apprezzamento degli utenti di Rotten Tomatoes sui vari episodi della serie, a mio avviso complessivamente piuttosto generoso).
Così, quello che almeno si è capito una volta per tutte alla fine delle (per fortuna solo) sei puntate, è che la serie è morta, morta da tempo, morta da almeno quattordici anni (forse qualcuno in più), e che questa miniserie è stata frutto di una macumba di Chris Carter per portarla fuori dalla tomba. Quella che abbiamo visto, dunque, è stata una serie-zombie, insensata, gorgogliante, barcollante, putrefatta, il cui unico, sensato destino è quello di un bel colpo secco in testa. Ci sarà qualcuno nella produzione che avrà la pietà di premere il grilletto?