Terry Gilliam torna alla fantascienza nel visionario The Zero Theroem in corsa per il Leone D’Oro
Molto vicino a Brazil, diretto dallo stesso Gilliam, e quindi a 1984 di Orwell, il film è ambientato in un futuro che però risulta incredibilmente vicino. Un mondo quello del film, ma anche il nostro, fatto di esperienze virtuali e di relazioni umane sempre più fredde e distaccate. Il protagonista, interpretato dal bravo Christoph Waltz ( Django Unchained), non si trova a sua agio in questa realtà e preferisce rifugiarsi nella sua casa, una ex chiesa ormai sconsacrata. E' lo stesso regista ad affermare che il nuovo Dio è la tecnologia, il web. Il crocefisso che al posto della testa ha una telecamera, appeso non a caso sopra il pc che il protagonista usa da casa, ne è l'emblema. Lo stesso Qohen finirà però per rimanere incantato dal web, innamorandosi di una ragazza conosciuta a una festa, ma con la quale passa il tempo in un programma online di realtà virtuale.Alla fine dove o come si trovi la felicità, dice lo stesso regista, non è importante: bisogna piuttosto saper accettare e conoscere la realtà dove la troviamo, reale o virtuale che sia e sopratutto domare il caos che è in ognuno di noi.
Tutti questi interessanti argomenti si nascondono però all' interno di una storia poco convincente, che sembra quasi essere un pretesto