The100. Il Telefilm [ST03EP05]

Creato il 05 marzo 2016 da Nasreen @SognandoLeggend

Teleaddicted

per tutti gli amanti delle serie TV

The 100

Definire Teen Drama questa serie tv è quanto di più sbagliato la critica, fino ad ora, abbia potuto fare. Ovunque leggo pseudo recensori che iniziano i loro “scritti” così: serie tv per adolescenti…
Oppure: Young Adult apparso in america per la prima volta…
Ora, non voglio dire che si tratta di un trattato di letteratura o di una serie tv alla Twin Peaks, ma i toni di sufficienza con cui la critica si rivolge verso questa serie, mi fa davvero salire il sangue agli occhi.
Partiamo dal presupposto che la serie tv si discosta dalla trilogia degli omonimi libri della Kass. La trama è diversa, più strutturata, ricca di colpi di scena e trovate a dir poco geniali.
I libri sono lenti, e con una trama di base meno complessa e interessante. Anche i personaggi risultano meno tridimensionali e con sviluppi non proprio eclatanti.
Insomma, parliamo di due opere diverse che a parte il nome di qualche personaggio, il titolo e un’idea iniziale di base, non hanno nulla da spartire.
Io mi occuperò della serie, in ogni caso se volete approcciarvi ai romanzi, se masticate un po’ di inglese, potete farlo, la scrittura è abbastanza chiara, anche se richiede molta attenzione il tipo di narrazione diviso per più voci narranti, alternate soprattutto nel primo volume, da diversi flashback.
Attualmente sta andando in onda la terza stagione, dove troviamo personaggi cresciuti, che si sono sviluppati nel corso delle tre stagioni, affermando delle proprie peculiarità e soprattutto, dando prova di concretezza.

Titolo Originale: The 100
Ideatore: Jason Rothenberg
Genere: Fantascienza apocalittica, Post Apocalittica
Stagioni: 3 stagioni.
Puntate per stagione: 13 (Prima stagione); 16 (Seconda stagione); 16 (Terza stagione, in corso)
Durata singola puntata: 45 minuti
Telefilm: In corso
Paese: USA
Rete britannica: The CW
Rete Italiana: Italia 1
Lingua Originale:
Inglese

Interpreti e personaggi:
Eliza Taylor: Clarke Griffin
Paige Turco: Abby Griffin
Thomas McDonell: Finn Collins
Bobby Morley: Bellamy Blake
Marie Avgeropoulos: Octavia Blake
Devon Bostick: Jasper Jordan
Christopher Larkin: Monty Green
Henry Ian Cusick: Marcus Kane
Isaiah Washington: Thelonius Jaha
Lindsey Morgan: Raven Reyes
Ricky Whittle: Lincoln
Richard Harmon: John Murphy

di Danylù

Per quanto quest’opera sia un distopico post apocalittico, ci troviamo dinnanzi a character credibili, reali, convincenti.
Clarke afferma il suo carattere dominante sin dalla prima stagione. Palesemente tra le più colte dei 100, cerca subito di essere concreta nelle scelte che possono determinare la sua sopravvivenza e quella del gruppo.

In netto contrasto con Bellamy, il rivoluzionario carico di rabbia e disgusto verso quella società rigida che era l’Arca, la stazione spaziale da cui provengono. A Bellamy non importa salvare l’Arca e i suoi abitanti. La sua famiglia, Octavia, è con lui sulla terra e poco importa se nello spazio migliaia di persone moriranno. Afferma la sua leadership con prepotenza e senza repliche, fronteggiando sempre Clarke, che guadagnerà terreno verso il comando soprattutto grazie alla sua razionalità.

Octavia è uno dei personaggi che soprattutto nella prima e nella seconda serie si è fatta amare. Guerriera nell’animo, la vediamo svilupparsi a 360gradi soprattutto dopo l’incontro con Lincoln, character che ci farà perdere la testa e non solo perché è  bellissimo e bravissimo come attore, ma soprattutto per come ricopre il suo ruolo.

Lincoln è terrestre, ossia facente parte dei Grounders, coloro che sono sopravvissuti nonostante le radiazioni, delle tribù che hanno ricolonizzato la terra vivendo in modo quasi primitivo, senza alcun ausilio tecnologico.

Eccoci di fronte ad alcuni dei contenuti che questo “teen drama” ci offre. La terra, un luogo immenso e ricco di risorse, un pianeta che sta cercando di riprendersi dopo orribili guerre che hanno minacciato l’estinzione dell’intera razza umana, si trova di nuovo in mezzo al fuoco incrociato di fazioni diverse che vogliono conquistarla: i terrestri e il popolo del cielo. Ma non è finita, nella seconda stagione troviamo gli uomini della montagna, gli esseri umani sopravvissuti alla catastrofe, che si sono rifugiati sottoterra e che vivono blindati nei bunker sotterranei di Mount Weather, eredità della vecchia razza, esseri che non hanno sviluppato alcuna immunità alle radiazioni, che morirebbero in pochi istanti sulla superficie.

Tre fazioni dunque, tutti esseri umani, ognuno con qualcosa da imparare agli altri, nessuno che realmente vuole una coalizione. Il solito spirito di conquista umano che viene fuori, la voglia di sottomissione e onnipotenza che da inizio alle guerre.

Avidità. Tutti vogliono tutto.

Quello che ho apprezzato tanto, soprattutto nel personaggio di Clarke, è il suo essere in assoluto l’anti Mary-sue per eccellenza.
Clarke è una protagonista femminile piena di difetti reali, che la rendono una dei personaggi femminili più interessanti degli ultimi anni, alla stregua di Daenerys Targaryen(Game of Thrones), Vanessa Ives (Penny Dreadful).
È una ragazza appena ventenne che si trova a dover prendere scelte talvolta difficili (come eliminare un’intera fazione) pur di salvare la sua gente. Clarke commette errori, e tanti anche.

Il suo percorso è affiancato da Lexa: antagonista-alleata, comandante dei dodici clan dei Grounders, anche detti Trikru, nella lingua propria di queste popolazioni che hanno sviluppato un linguaggio detto Trigedaslang, che è una dialettizzazione dell’inglese americano. Il popolo del Cielo viene così chiamato Skykru, ed è proprio Octavia la prima ad approcciarsi a questa lingua quando decide di entrare a far parte dei Trikru, e Lincoln le insegna la frase: Ai laik Okteivia kom Skaikru
Ossia: Io sono Octavia del Popolo del cielo

Anche questo aspetto trovo molto affascinante, una lingua studiata ad hoc, come in grandi opere come Game of Thrones e Il Signore degli Anelli.
Attenzione, non sto facendo “paragoni”, sto semplicemente portando esempi. Dunque posate pure l’ascia da guerra voi puristi del fantasy, non è successo nulla per cui iniziare un noioso dibattito in merito a cosa sia “meglio o peggio”.
Troppo spesso per posizione presa, per moda, perché è Nerd, non riusciamo a essere obiettivi in merito ad alcuni argomenti, così siccome Twilight è famoso allora fa schifo, soprattutto perché piace ai teenager (ora, per carità, non che sia una saga bella eh, intendiamoci, ma era giusto per fare un esempio lampante!).

Questo è l’errore che molti fanno quando si approcciano a The 100. I protagonisti sono ragazzini di 18-20 anni, quindi sarà un’americanata tutta love story e sospiri.
E invece no.
Ci sono anche personaggi come Abby, Kane, Jaha, uomini e donne, madri, padri che talvolta vengono messi nelle condizioni di dover ammettere che sono proprio i “ragazzini” a essere maggiormente in grado di prendere determinate decisioni.

Ma torniamo a Lexa, Heda, il Comandante dei dodici clan dei terrestri, una spietata e bellissima leader, in grado di mettere in discussione il suo potere indiscusso per guidare al meglio il suo popolo. La vediamo evolversi e cambiare nel corso delle tre stagioni e soprattutto nell’ultimo episodio ci ha stupiti (ep. 3X05).
Inoltre vediamo per la prima volta spiegato e mostrato in maniera del tutto naturale l’amore tra due donne forti, un amore privo di malizia, fatto di forte attrazione e stima, ed è proprio quello tra Lexa e Clarke, tra Heda e Wanheda, quest’ultimo l’appellativo che nella terza stagione viene assegnato a Clarke, il cui significato è Death Commander (e scusatemi ma mi sto davvero sforzando tanto per tradurre tutto in italiano, anche se ci sono cose che tradotte perdono la loro potenza).
Ci sono ancora tantissimi personaggi di cui vale la pena parlare, ma lo faremo episodio per episodio, così possiamo discutere degli sviluppi della terza stagione, in tempo reale.

Se posso darvi un consiglio, non aspettate che le puntate vengano tradotte in italiano, guardate le serie tv in lingua originale, poiché già i sottotitoli spesso sono molto approssimativi, anche se ringraziamo comunque i vari traduttori anonimi, che rendono fruibili molte serie in Italia, anche il giorno dopo la prima in America o nel loro paese di origine.
Dunque, cosa dirvi? Stay Tuned, e ci aggiorniamo venerdì 26 febbraio con la sesta puntata della terza stagione!

Info e Curiosità

Due parole vanno spese anche per la toccante quanto mai appropriata colonna sonora. Si veda l’ultima puntata della seconda stagione, dove il cuore sale in gola e rischi di strozzarti se non ti abbandoni al pianto.
Vi segnalo Knoking Heaven Doors di Raign, Radioactive degli Imagine Dragons, We Come Running dei Youngblood Hawke, For My Help di Hayden Calnin, e tante altre.
ENJOY


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