There's no second chance to make a first impression

Luogo: nei dintorni di Tel Aviv.
Agenti: Hansel e Gretel.
Missione: preventivo.
La macchina romba sull'asfalto,
le case sono tutte uguali in questa parte della città :
torri altissime azzurre, rosa, verdi.
Le vie hanno nomi di fiori, siamo in via del ciclamino e dobbiamo arrivare in via delle margherite.
Secondo la mappa siamo vicinissime alla meta, decidiamo di parcheggiare anche se non c'è  uno straccio di albero per un pò d'ombra. Per paura di disidratarmi  ho già bevuto due bottiglie d'acqua.
Mentre camminiamo destreggiando fra cacche di cane e gatto,  Gretel mi chiede come mai le insegne dei negozi sono  in russo.
Come al solito ci siamo perse ( io non so leggere le cartine, le giro  e rigiro così tanto che il nord non sa più dove indicarsi).
Riusciamo a chiedere informazioni a un parrucchiere postnucleare e finalmente arriviamo a destinazione.
Dlin Dlon...
La casa sembra un marshmallow:
le scarpe scompaiono nella moquette di cioccolato bianco,
le tende sono di zucchero filato e i mobili sono delle croccantissime meringhe.
La padrona di casa ci viene incontro con un dolcissimo cagnolino in braccio:
muso nero, occhi a biglia, narici otturate,denti in basso che si agganciano al labbro inferiore.
Carnivoro.
Prendo il toro per le corna e mentre Gretel comincia il preventivo chiedo dove si trova il bagno
(ho due litri d'acqua da smaltire).
La belva trotterellante mi segue, riesco a chiuderla fuori  ma la sento rantolare sempre più ferocemente.
Intanto ho finito ma non posso più uscire ,sembra che la cagna stia scavando un buco sotto la  porta.
Proprio quando Gretel si accorge della mia imbarazzante assenza pronlugata le squilla il cellulare:
" Ciao sono Hansel, sono ancora in bagno puoi dire alla  Fata Turchina di richiamare la belva?"
.