Negli anni '50 (o giù di lì), bellezza significava avere fianchi larghi, un decolleté esagerato, una forma. Due nomi impersonano perfettamente quel tempo: Gina Lollobrigida e Sofia Loren, generose bellezze mediterranee.
Poi, negli anni, tutto è cambiato.
C'è stata la moda del seno piccolo, quella delle guance scavate, delle clavicole in vista, e così via.
Tutte tendenze "localizzate" nel tentativo di rimodellare il proprio corpo nella speranza di entrare nei canoni di bellezza del periodo.
Non poteva certo mancarne una riguardanti le cosce.
Perchè questo, signore mie, è lo spaventoso periodo del thigh gap.
Che reputo spaventoso per due semplici motivi:
- non lo trovo per nulla sinonimo di bellezza;
- non è di certo salutare.
Detto questo, cos'è il thigh gap?
L'immagine riportata qui sotto lo spiega abbastanza bene.
Cosce piccole che, chiuse, non devono mai toccarsi. Così, mentre le ginocchia entrano in contatto, lo spazio tra le cosce deve essere ben visibile. E più spazio c'è, meglio è.
Semplicemente assurdo se si pensa che negli anni '80 questa era fonte infinita di sfottò.
Complice Trumbl, dove vi sono innumerevoli foto con tanto di consigli su come avere cosce sempre più fini e alla moda, molte ne sono affascinate, sopratutto le adolescenti. Che hanno abbandonato la bilancia per armarsi di centimetro.
Una moda partita, come quasi tutte, dagli States, che ha invaso i cugini d'oltralpe e che già inizia a spopolare anche da noi.
Quello che non viene detto è che, mentre nell'adolescenza il tratto fisico delle cosce che non si toccano si accentua, in età adulta tende ad attenuarsi. Cercando a tutti i costi di avere un tigh gap molto evidente, si tende a perdere massa muscolare, mettendo in pericolo la propria salute.
Per quanto mi riguarda, queste mode mi affascinano poco.
Sarà l'età (i 30 si avvicinano), sarà che sono maturata, che ho imparato ad amarmi per quello che sono, migliorando giorno per giorno la mia alimentazione, imparando a prendermi cura del mio corpo con l'attività fisica. O sarà che tanto il thigh gap non l'ho mai avuto (e di certo non potrei averlo ora che faccio tanti squat, affondi e tanta corsa).
Ma al tempo stesso, questo tipo di tendenze, da madre, mi spaventano molto e mi fanno capire che devo lavorare sulle mie figlie (e con loro) sin da ora.