Con 3 “Easycollage” and 6 “Collage-Truth”, Thomas Hirschhorn trasforma la “project room” del Museo MAN in un ambiente provocatorio, carico di suggestioni e di contrasti visivi. Il progetto, a cura di Lorenzo Giusti, propone una serie di lavori di grandi dimensioni, più altri di più piccolo formato, realizzati tra il 2012 e il 2015, in cui servizi fotografici di moda convivono con immagini di guerra.
Il senso di straniamento e di repulsione provocato dalla visione dei collage è l’arma con cui Hirschhorn conduce la propria battaglia contro una relazione semplificata con l’immagine e contro la tendenza della fotografia massmediatica a concentrarsi su aspetti parziali della realtà, che proprio la fotografia avrebbe la pretesa di catturare, rimuovendone le sfumature.
L’imposizione alla vista di corpi dilaniati dalla guerra e contestualmente di corpi idealizzati dal marketing pubblicitario, accostamenti apparentemente contrari a ogni logica di senso ed estetica, costituisce una strategia consapevole, orientata all’inversione del processo di assuefazione/ipersensibilizzazione indotto dai media.
I lavori di Thomas Hirschhorn intendono stimolare il pubblico a prendere consapevolezza del proprio bagaglio visivo, a fare i conti con la propria sensibilità, e ad avvertire la necessità di un pensiero critico elaborato rispetto al mondo dei media e, più in generale, rispetto alla realtà geopolitica e alle condizioni sociali della contemporaneità.
Il progetto 3 “Easycollage” and 6 “Collage-Truth” sviluppa il percorso di indagine sul collage come strumento di analisi critica portato avanti da Hirschhorn nel corso degli ultimi anni. Una ricerca a cui l’artista affianca sia lavori site specific, che rispondono a una precisa volontà di analisi critica della società (ambienti realizzati perlopiù con materiali poveri e oggetti d’uso comune), sia operazioni partecipative, che prevedono un coinvolgimento diretto del pubblico, come nel caso dei progetti della serie “Presence and Production”, come “Deleuze Monument” (Avignone, 2000), “Bataille Monument” (Kassel, 2002), “24h Foucault” (Parigi, 2004), “The Bijlmer Spinoza-Festival” (Amsterdam, 2009), “Gramsci Monument” (New York, 2013) e “Flamme éternelle” (Parigi, 2014).
Thomas Hirschhorn (Berna, 1957), si trasferisce a Parigi nel 1983 dopo gli studi alla Schule für Gestaltung di Zurigo. Ha presentato i propri lavori in numerosi musei, gallerie e manifestazioni internazionali, fra cui la Biennale di Venezia (1999 e 2015), Documenta 11 (2002), La 27a Biennale di San Paolo (2006), la 55a edizione del Carnegie International di Pittsburg (2008), il Padiglione Svizzero alla Biennale di Venezia del 2011, La Triennale al Palais de Tokyo di Parigi (2012), la 9a Biennale di Shanghai (2012), la Gladstone Gallery New York (2012), Manifesta 10 a San Pietroburgo (2014). Il suo lavoro più recente, “Flamme éternelle”, parte del progetto “Presence and Production”, è stato presentato nel 2014 al Palais de Tokyo. MIT Press-October Books ha pubblicato una selezione dei suoi scritti critici (Critical Laboratory: The Writings of Thomas Hirschhorn, 2013). Ancora più recente è l’uscita del libro dedicato al “Gramsci Monument” (edito nel 2015 da Dia Foundation e Koenig Books), progetto che l’artista ha sviluppato nel Bronx di New York nel 2013. Numerosi i premi ricevuti: “Preis für Junge Schweizer Kunst” (1999), “Prix Marcel Duchamp” (2000), "Rolandpreis für Kunst im öffentlichen Raum" (2003), “Joseph Beuys-Preis” (2004) and the “Kurt Schwitters-Preis” (2011).
Museo MAN
via S. Satta 27- 08100, Nuoro
tel. +39 0784 25 21 10
orari: 10-13 | 15-19 lunedì chiuso
www.museoman.it