La scelta di Kenneth Branagh, il regista cinematografico probabilmente più shakespeariano al mondo, presentava i suoi rischi. Regia ingessata di stampo quasi teatrale per uno degli eroi più potenti della cosmogonia marvelliana? Niente di tutto questo. Lo stampo classico del regista ben si adatta a tutte le sequenze ambientate sulla divina Asgard, dimora di Odino (Anthony Hopkins) e degli Aesir, mentre risulta dinamica il giusto nelle sequenze terrene ambientate prevalentemente nel New Mexico.
Anche la scelta del bisteccone Chris Hemsworth si rivela vincente, il ragazzone in fondo è davvero un ottimo Dio del Tuono. Un po' sprecata nel ruolo della ricercatrice Jane Foster la sottoutilizzata Natalie Portman, in grado sicuramente di offrire prove più interessanti di questa.
Ottima la scelta di Tom Hiddleston nel ruolo di Loki, il giusto misto di malvagità, debolezza, crudeltà e sofferenza. Mi hanno lasciato decisamente più freddo le scelte di casting dei tre guerrieri e di Lady Sif (Jaimie Alexander), personaggi comunque utilizzati poco e svuotati della carica epica che dovrebbe loro appartenere.
Un po' troppo stanco l'Hopkins che interpreta Odino, re guerriero padre degli dei, ma in fondo ci può anche stare nell'economia della trama. Mi è piaciuta anche la resa della mitologia asgardiana, che con tutti i dovuti distinguo tra cinema e fumetto, ci offre una bella interpretazione di elementi come bifrost, il ponte arcobaleno, dell'architettura moderna e avveniristica dal taglio ultraterreno di Asgard e quella del guardiano del ponte, Heimdall (Idris Elba).
Nel complesso la trama non riserva particolari sorprese, arriva quel che ci si aspetta, qualcosa farà storcere il naso ai fan del fumetto come l'utilizzo del Distruttore, reso visivamente in maniera ottima ma davvero poco incisivo se paragonato alla forza inarrestabile che questa entità rappresenta per i Marvel fan. Di contro i soliti cameo (Stan Lee, Samuel L. Jackson, Straczynski, etc...) sono sempre apprezzabili, a far da collante tra i film dell'universo cinematografico Marvel ancora una volta la presenza dell'agente Coulson (Clark Gregg) dello Shield, protagonista anche della recente serie tv Marvel's Agents of S.h.i.e.l.d.
Ma che succede nel film? Ma niente, data la giovanile e testosteronica irruenza del Dio del tuono Thor, giovane pretendente al trono di Asgard, si riaccende l'astio mai sopito tra i giganti di ghiaccio di Jotunheim e gli dei nordici. Beh, lo zampino Loki ovviamente ce lo mette. Ne segue spargimento di sangue e gran cazziata da parte di Odino al suo figlio sconsiderato che sfocia in un esilio forzato su Midgard che il padre impone a Thor finché non sarà in grado di imparare l'umiltà e rientrare in possesso del magico martello Mijolnir, artefatto che può impugnare solo l'uomo che ne è davvero degno. Caduto sulla Terra privo ormai dei suoi poteri, Thor finisce tra le braccia della bella Jane Foster e viene scambiato dai più per un pazzo sconsiderato che vanaggia di dei, tuoni e martelli.
Poi le cose si mettono male, etc., etc., etc... Se ve lo racconto tutto io che gusto c'è? Guardatevelo che tra poco esce il secondo capitolo.