Negli stessi momenti il piano di Loki per convincere il prode Balder a trasferire la popolazione di Asgard sta avendo successo. Tranne i tre amici di Thor, che decidono di rimanere in Oklahoma, tutti gli altri, compresi Kelda e Bill (il terrestre di cui è innamorata) accettano con entusiasmo il trasferimento in Latveria, nella nazione centroeuropea su cui si estende il regno di Victor Von Doom, il Dottor Destino. Le promessi di Destino e Loki si rivelano essere una trappola per gli dei ed i semidei di Asgard. Le loro vite vengono, di nascosto, sacrificate per creare nuove mostruosità al servizio della coppia di folli ed ingannatori.
La lotta per riconquistare la libertà, l'onore e vendicarsi dei due non avrà tregua. Un manipoli di asgardiani, con in testa Balder, sfiderà Destino. Al loro fianco giungerà anche il loro re esiliato, Thor in uno scontro dall'esito non proprio scontato.
Un storia d'amore. Su questo si concentra il terzo volume di Michael J. Stracinsky dedicato alla rinascita di Thor e del suo storico alterego Donald Blake. Ai disegni questa volta non troviamo il fido Coipel, dei primi due volumi, ma Marko Djurdjevic e Billy Tan. Entrambi i disegnatori, dal tratto non troppo dissimile, interpretano al meglio il nuovo spirito del Dio del Tuono e lo caratterizzano in modo convincente e godibile (l'unica tavola che non ho apprezzato è quella della penultima pagina, che mi è sembrata qualitativamente un po' buttata li). Come accennato all'inizio ci sono molte storie d'amore in questo volume: Thor/Sif, Donald Blake/Jane Foster, Bill/Kelda e l'amore di Balder per Asgard. Tutti amori sinceri e fedeli, che fanno correre rischi, ma che non sarebbero così intensi e pieni di soddisfazioni se così non fosse.
Al termine del volume sono riportate alcune storie dedicate ad Asgard ed ai suoi miti del duo Stan Lee e Jack Kirby risalenti agli anni 60 del secolo scorso. Convinto sempre più che la colorazione non sia quella originale e che questa caratteristica le renda meno pregevoli.
L'albo (prendendo in considerazione solo le prime 154 pagine Stracinsky) è la degna conclusione del grande ciclo di questo scrittore e dei suo collaboratori. Un cilco che si riverbererà molto nella storia del primo film cinematografico dedicato a Thor e che rende familiari le storie ed il personaggio anche a chi prima ha visto il film e poi letto il fumetto (come me).
L'unico appunto che mi sento di fare da lettore è che l'intero ciclo avrebbe potuto essere pubblicato in un unico volume de Le Grandi Saghe o de Le Leggende, visti anche alcuni balenotteri in cui si sono lanciati. Certo la scelta è comprensibile dal punto di vista dell'editore, ma meno da quello delle tasche del lettore.
Tutto sommato un'esperienza da provare. Lasciarsi coinvolgere nel mito è sempre piacevole.