Thor: the Dark World

Creato il 23 novembre 2013 da Jeanjacques

Finalmente alla Marvel le cose grosse sono state fatte, sono state montate le basi e quindi finalmente è possibile innalzare i pennacchi. Infatti dei personaggi più famosi sono stati fatti tutti i film che ne spiegano le basi [fatti male e di fretta in concomitanza con l'arrivo di The Avengers] quindi ora non resta altro da fare che far proseguire le avventure dei suddetti nella maniera più figa possibile. Ci si prova, ma il risultato non è assicurato. A mio parere di questa fase due è partito abbastanza benino il terzo Iron Man, ma Wolverine s'è impantanato come non mai. Cosa aspettarsi quindi dal Dio del Tuono, dato che già Thor a conti fatti non era così inguardabile? Su internet sono impazziti stuoli di ipotesi e di trailer che annunciavano una maggiore maturità e un andamento sul dark andante, insomma, quello che promuovono a ogni uscita ma che puntualmente non rispettano. Le mie aspettative quindi non erano altissime, anche perché già i fumetti del figlio di Odino non me li sfango [anche se ora che c'è Jason Aaron potrei...] quindi a conti fatti non so neppure perché sono andato a vedere questo film.
Il primo incontro fra Jane e Thor è avvenuto da due anni e, anche se ognuno cerca di andare avanti come può, ambedue serbano ancora il ricordo di quel giorno. Quando però Jane viene a contatto con l'arma finale degli Elfi Oscuri, antichi nemici del padre di Odino, il biondo vichingone dovrà intervenire per salvare l'amata e ripristinare l'ordine.

Prima di iniziare la recensione voglio specificare una cosa: non riesco a essere imparziale. Perché questo sequel del supereroe norreno non è un film né bello né brutto, è un 'semplice film' di intrattenimento che nulla dà e nulla sottrae a quanto già detto sul tema. E' un film però che racchiude tutte quelle cose che da piccolo mi avrebbero fatto impazzire, e che da semi-adulto mi creano un discreto divertimento, anche se la memoria va sempre a quei ricordi. Tornando al film... beh, sì, è un normale film che nulla dà e nulla toglie. Ma questo credo di averlo già detto... Se non altro è un film che ha saputo cambiare diversi elementi. Tutto questo a mio parere è un merito che va dato al cambio di regista, che passa da Kennet "quanto-sono-groupie-del-Bardo" Branagh ad Alan Taylor. Chi è Alan Taylor? Effettivamente questo tizio al cinema non ha fatto molto, anzi, quasi nulla, diciamo che ha dato prova di sé in una serie sopravvalutata come Game of Thrones e nella capolavorissima Mad Men, e questo dovrebbe essere la sua prima volta nel settore dei blockbuster ad alto budget. E lo sverginamento avviene anche abbastanza bene, perché nonostante i limiti imposti dal genere la pellicola convince e non stanca, offrendo quello che il pubblico medio si aspetta da una storia di questo tipo. Certo, non siamo a fa' Kubrick, ma mi aspettavo molto peggio. L'unica cose che mi sento di criticare è una sorta di eccessiva serietà che sembra permeare questo film anche dove non è richiesto, insieme a una ricerca dell'epicità che rischia di far sconfinare tutto nel ridicolo involontario. Dai ragazzi, stiamo parlando di fumetti della Marvel, qui per fare un buon lavoro basta una storia semplice e un PIM-PA-PUM esagerato, cosa che persino un povero demente qualsiasi capirebbe. Qui invece cercano di equivalere al Signore degli Anelli senza però riuscirci, perché a quanto pare Taylor a riportare sul piccolo schermo le avventure delle combriccole dei libri di George R.R. Martin sembra aver preso eccessivo gusto a un certo tipo di fantasy, che è sì migliore della teatralità dei poveri di Branagh, ma forse non era richiesta in questa maniera. Se non altro il budget permette al suo immaginario di scorrazzare libero e il mondo che possiamo vedere non fa rimpiangere i Cavalieri dello Zodiaco, anzi, scenografie e costumi sono davvero masturbevoli e le musiche sono epiche quanto basta. C'è pure un ciccinino di violenza in più del cinefumetto per regazzini medio, cosa che mi ha un attimo sorpreso. Non starò qui invece a elencare tutte le falle di sceneggiatura, anche perché se credo a un dio norreno che vola grazie a un martello, non posso che far passare il fatto che divinità e umani parlino in americano corrente mentre gli elfi oscuri (cazzo, ma il boss non sembra Drizzt Do'Urden?) abbiano una lingua loro, così come non mi è sembrato assurdo che se Heimdall è onniveggente non ha visto e anticipato tutte le contromosse del nemico, senza contare che se se l'arma che infetta Jane è così potente non l'hanno rinchiusa con una sorta di tenuta stagna da Valhalla. Vero fiore all'occhiello però sono le gag, mai troppo invasive o stupide e che spezzano bene il ritmo nei momenti più appropriato impedendo al film di diventare di una seriosità nolaniana - il cammeo di Stan Lee è favoloso! Consolidati invece tutti gli attori, che fanno tutto ciò ci si aspetti da loro. A parte Kat Dennings che, dopo 2 broken girls e le foto osè, devo dire che... no, non c'è nulla da dire, quindi ritornate sugli autoscatti.Tutto sommato un film piacevole che, se preso per quel che è, sa davvero divertire. Io l'ho apprezzato particolarmente per i motivi detti all'inizio, quindi fate vobis. Non perdetevi però il doppio easter-egg finale.

Voto: 





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