Telecom Italia Media, Ti Media Broadcasting e Mtv lamentavano, tra le altre questioni, l'assegnazione di risorse frequenziali in numero minore rispetto a quelle spettanti; la disparita' di trattamento essendo Timb l'unico operatore nazionale a non aver beneficiato dell'applicazione del criterio di conversione da analogico a digitale 'uno a uno'; l'illegittimita' delle previsioni relative alla gara per il dividendo digitale (l'allora beauty contest).
Secondo il tribunale non c'e' stata violazione del diritto a ottenere quattro reti in digitale, secondo il principio della conversione 'uno a uno' dall'analogico "stante la non operativita' nell'odierno contesto ordinamentale del menzionato principio e, a fortiori, l'insussistenza del diritto invocato dalle societa' del gruppo Telecom".
Quanto alla parte relativa al 'beauty contest' il Tar l'ha dichiarata improcedibile a seguito dell'annullamento del bando con legge del 2012 e la messa a punto da parte dell'Agcom di un nuovo bando che mette a gara tre multiplex e che, secondo quanto dichiarato oggi dal viceministro Antonio Catricala', dovrebbe partire a breve. Alla nuova gara non e' consentita la partecipazione di Rai, Mediaset e Telecom Italia Media.