"Già: la MV F4. Dico senza scherzare che come mi ha inquadrato a modo suo la prima volta ha messo in memoria: "Io, questo qui lo sbatto in terra il più presto possibile". La conoscenza è stata infatti reciprocamente un po'guardinga, per non dire sospettosa. Io, vedendola dal vero nel cortile dell'Aermacchi (pardon della Cagiva-MV) ho capito subito che era un po'troppo alta di sella, crudele di manubrio, bassa di cupolino, assurda nel cavalletto laterale a... serramanico, stilizzata così esasperatamente dal genio di Massimo Tamburini da non indulgere minimamente a qualsivoglia imperfezione umana, sia a livello morfologico che intellettuale. E' proprio come se l'avessi sentita bisbigliare digrignando l'ingranaggeria "Io sono fatta così. Guardati tu, piuttosto, che mi fai schifo. Sì sì, giuro. Mi ha disprezzato subito. Ha annusato che avevo fifa di lei e come qualsiasi fiera, ha solo aspettato il momento propizio per azzannarmi un polpaccio."
Mi permetto di scomodare l'indimenticato Roberto Patrignani citando quello che secondo me è il brano più esilarante del suo meraviglioso "Ti porterò a Bray Hill" perché mi è tornato alla mente giusto stasera sulla strada di casa in sella al Superlight. Ebbene sì: finita l'estate ho riattivato l'assicurazione del Superlight, e oggi per andare al lavoro ho fatto il primo giretto dell'anno 2012: una trentina di chilometri su per il Valico del Morellino. Addirittura ho accorciato dal tragitto che avevo in mente e piuttosto che arrivare a Radda in Chianti ho tagliato dal Parco di Cavriglia e poi giù di nuovo in Valdarno.
Sono arrivato al lavoro e, forse complice la strada non proprio liscia come un biliardo, un'ora dopo credevo di esser stato in miniera piuttosto che in pausa pranzo. E stasera in quei tredici chilometri di strada diretta che mi riportavano a casa ho avuto modo di rendermi ben conto della mia inadeguatezza. Il polso sinistro mi fa un male cane, e comunque in meno di cinquanta chilometri questa gran bastarda mi ha spezzato letteralmente le braccia, senza ovviamente tralasciare un buon trattamento alle gambe. E allora come non pensare all'esperienza di Patrignani al primo incontro con la F4 che poi sbatterà per terra spostandola sull'erba umida del paddock del Tourist Trophy? Cosa tra l'altro molto simile a quella che mi successe qualche anno fa spostando la SL sul vialetto di casa, quando la sbattei ingloriosamente sul porfido e l'incompetenza del primo carrozziere a cui la portai mi costò un travaso di bile... :-)
Ma tant'è... acqua passata. In fondo sono ancora giovane, no? Ora però scusatemi che vado a cercare del ghiaccio da mettere sul polso... :-)))