- Certo che sì! Stanno esercitando il loro DIRITTO allo sciopero. Protestano contro il "ddl Gelmini", i tagli all'istruzione e l'eliminazione di molte cattedre e corsi di studio.
- Ma perché protestano all'interno del loro ateneo? Voglio dire, alla Gelmini che le frega se bloccano la didattica, gli esami e le lauree. A rimetterci sono solo gli studenti che hanno pagato le tasse e poi si vedono togliere il loro diritto allo studio. Giusto?
- Già è così. I professori creano disagi interni, non permettono agli studenti di sostenere gli esami, bloccano le sedute di laurea estive e mandano i ragazzi in guerra fuori al ministero a protestare.
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E' la situazione attuale di alcuni atenei nazionali, ovviamente parlo di università pubbliche. La Gelimini contro i ricercatori, i ricercatori in protesta, gli studenti privati del loro diritto. Chi lo prende al culo?
A ottobre ho preso il bollettino, sono andata in Banca e ho pagato. Sto ancora aspettando il libretto per registrare gli esami che forse mi lasceranno sostenere.
Ad aprile ho preso il secondo bollettino, mi sono recata in Banca e ho saldato il nuovo debito. Ora protestano contro la Ministra ma a me pare (sarò scema io?!) che in realtà prof e ricercartori vogliano stare comodamente a casa a bere una birra davanti l'Hd a guardare i wakawaka-mondiali mentre giocano a "Trova Gilardino in Sudafrica".
Mi hanno insegnato da piccola prima il DOVERE poi la pretesa del diritto. Ecco il mio dovere, come molti poveri illusi in questo Paese, l'ho fatto. E ora?
Ditemi, dovrò forse lanciare molotov contro le finestre del Ministero e di ogni singola abitazione della Ministra in questione? D'accordo, gliene offrirò un goccetto...