TIAGO MENDES
Nasce il 2 maggio 1981 (età 31), Viana do Castelo Portogallo I primi calci iniziano nella stagione 1999-2000 nelle riserve della società Braga, ma la stagione successiva, già fa parte della prima squadra, il giovane tiago gioca molto bene nel primo campionato da professionista nella Superliga portoghese, così diventando riferimento importante della squadra che raggiunge il quarto posto e la qualificazione alla Coppa UEFA. A metà della seconda stagione a Braga viene acquistato dal Benfica, con cui si consacra definitivamente raggiungendo il secondo posto nella Superliga 2002/03 e così arriva la prima convocazione in nazionale. Episodio umano da ricordare è quando il 25 gennaio 2004 nella partita contro il Vitória Guimarães il suo compagno di squadra il calciatore ungherese Miklós Fehér perde conoscenza in campo per un arresto cardiaco, Tiago è trai primi a soccorrerlo insieme ai compagni di squadra e ad alcuni giocatori del Vitoria, e viste le condizioni disperate del compagno di squadra non riusci a trattenere le lacrime rottolandosi in terra sotto una pioggia battente che scendeva quel giorno infausto a Guimaraes. L’anno seguente vince la Coppa di Portogallo contro il Porto di un allenatore in ascesa José Mourinho. Così la stagione seguente da top player giunge al Chelsea per 12 milioni di euro voluto proprio da quel jose Mourinho, e diventa subito protagonista della stagione vittoriosa dei Blues, disputando 51 partite contribuendo alla vittoria della Premier League dopo cinquant’anni di attesa. Ma nell’estate del 2005 passa all’Olympique Lione nell’ambito dell’affare che porta Michael Essien al Chelsea. A Lione gioca in un ruolo di copertura alle spalle di Juninho Pernambucano e Florent Malouda, ma riesce comunque ad imporsi e a contribuire alla conquista del titolo francese riconfermandosi l’anno successivo, sostituendo il maliano Mahamadou Diarra e ottenendo il secondo titolo consecutivo con il Lione dei miracoli. Nel mercato estivo è uno dei giocatori più ricercati del Lione ed il 21 giugno 2007 la Juve lo acquista per 13 milioni di euro e facendogli un contratto quinquennale. Il suo numero di maglia è il 30. Tuttavia nella prima stagione con la squadra torinese non riesce ad esprimersi al meglio e per questo motivo trova poco spazio nel centrocampo a 4 dell’allenatore della juve Claudio Ranieri, anche per le buone prestazioni di Cristiano Zanetti. In campionato disputa 20 gare, quasi mai da titolare e con un rendimento poco onorevole, rivelandosi il grande flop del mercato della rinascita bianconera. Durante il mercato estivo viene spesso dato in partenza, tuttavia, soprattutto per sua volontà, nessuna delle piste alla fine si concretizza e rimane a Torino come centrocampista di riserva. Dopo un inizio stagione nel quale è poco presente, anche a causa di un infortunio, riesce a disputare qualche partita, nei quali mostra progressi rispetto alla stagione precedente. Successivamente conferma le buone impressioni destate in precedenza in gare di alto livello come gli scontri diretti con la Roma in campionato ed il Real Madrid in Champions League. Ma sabato 22 novembre 2008, al secondo minuto di gioco della partita Inter-Juventus, si procura una distorsione al ginocchio sinistro in seguito ad un contrasto con l’interista Dejan Stankovic, che lo costringe ad uno stop di 30-40 giorni. Dopo l’infortunio gioca da titolare l’8 febbraio Catania-Juventus, confermando i miglioramenti visti in precedenza. A causa degli infortuni di Zanetti e Sissoko, torna a giocare titolare per parte della stagione al fianco di Claudio Marchisio. Tuttosport ne attese invano il rilancio. A metà della sua avventura bianconera, quando in parte aveva già fallito si parlò di un campione dal rinnovato entusiasmo. Fuoriclasse in allenamento, timoroso nelle gare vere. Sta qui il problema da risolvere, se non altro per far riacquistare estimatori anche in vista del mercato di gennaio. Ma se riuscisse a sbloccarsi, Tiago potrebbe risultare utilissimo alla Juventus. In realtà non decollò mai rappresentando l’essenza del bidone, costato tanto, circondato dall’alone del grande giocatore, capace con le sue geometrie di modificare le sorti di una stagione, ricompensato con un ingaggio da favola, si espresse terribilmente in campo. Diventando uno dei bersagli prediletti dei feroci ultras juventini a causa, soprattutto, dei suoi ripetuti rifiuti ad andarsene (che a più riprese bloccarono il mercato bianconero). L’anno successivo, nonostante il cambio di modulo con il 4-3-1-2 a lui più congeniale, si dimostra in netto calo rispetto alla stagione precedente, disputando partite di non elevato spessore condite anche da grossolani errori, simili a quelli che lo avevano caratterizzato nel suo difficile primo anno in bianconero. Trascorre una prima parte di stagione essenzialmente come riserva, per poi venire definitivamente accantonato dopo la partita di Champions con il Maccabi Haifa del 3 novembre 2009.L’8 gennaio 2010 viene ufficializzato il suo trasferimento all’Atlético Madrid, in prestito gratuito con diritto di riscatto. Nella seconda partita giocata da Tiago con la maglia dell’Atlético, in Copa del Rey contro il Celta Vigo, segna il suo primo gol. Chiuderà la stagione con 16 presenze in partite ufficiali e tre reti. Il 16 agosto 2010 viene nuovamente ceduto in prestito oneroso all’Atlético Madrid, per 1 milione di euro. Pur non avendo partecipato alla vittoria in Europa League (in quanto iscritto alla lista UEFA per la Juventus), viene convocato a tempo di record per la Supercoppa Europea, poi vinta (2-0) contro l’Inter. In seguito il club madrileno non lo riscattaterà e quindi il suo è un mesto ritorno a Torino. Il 19 luglio 2011 la Juventus e tiago risolvono consensualmente il contratto. Il 20 luglio 2011 firma un contratto biennale con l’Atlético Madrid. In nazionale esordisce con la maglia lusitana il 20 novembre 2002 nella vittoria 2-0 contro la Scozia, e realizza il proprio primo gol il 28 marzo 2007 a Belgrado contro la Serbia. Prende parte al Campionato europeo di calcio 2004 in casa, e il Portogallo giunge al secondo posto, ma lui non scende mai in campo. Due anni dopo, nel 2006, è colonna portante del centrocampo della sua nazionale, che giunge quarta ai Mondiali 2006 in Germania, con 5 presenze su 7 partite giocate dai portoghesi. Torna a vestire la maglia lusitana per la gara del 19 novembre 2008 a Brasilia contro il Brasile dopo 15 mesi di assenza. Partecipa poi ai Mondiali di Sudafrica 2010 e il 21 giugno segna la sua prima doppietta in nazionale in occasione della vittoria 7-0 sulla Corea del Nord.Possono interessarti anche questi articoli :
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