L’ha capito il Dalai Lama che s’è ritirato e anche il suo erede spirituale il Karmapa che ha chiesto ai giovani monaci di cessare questi atti inutili e disperati. Lo stesso dovrebbe fare, con forza, Lobsang Sangay, il capo del Governo tibetano in esilio.
Nei monasteri sperduti di Tridu, della provincia di Aba i monaci marciano e protestano mantendno alta la tensione con gli occupanti (ormai diventati abitanti) cinesi. Nel Sichuan non hanno dimenticato gli scontri del 2008. Per evitare problemi e testimoni, come sempre a marzo ricorrenza della Rivolta di Lhasa e la fuga dela Dalai Lama nel 1959, il Tibet viene chiuso agli stranieri. Anche i pastori e venditori nepalesi si sono visti sbarrare le frontiere a Taplejung, nel Nepal orientale.
Purtroppo non si può tornare indietro e il Tibet antico lo possiamo solo vedere e immaginare in questo documentario del 1934.