McWhirr, capitano del mercantile Nan-Shan, si trova davanti a un'evenienza che nessun comandante vorrebbe affrontare: l'arrivo del tifone. Ma nei compiti di un capitano di mare rientra anche questo particolare dovere. McWhirr è un tipico eroe conradiano: stolido, testardo, coraggioso. Non arretra di fronte al pericolo e non aggira il dovere. Ma non sa usare la dote della duttilità. Questo viaggio è una parabola. È un'iniziazione e nello stesso tempo un "momento della verità", è la sfida alla vita, in cui si vede se un uomo è veramente un uomo. Potente, magnetico, aggressivo, introspettivo... se lo iniziate, non lo potete più abbandonare.
«Di tempeste ne aveva incontrate, naturalmente. Era stato bagnato fino all'osso, sbattuto, travagliato... Ma non aveva mai intravisto la forza incommensurabile e la collera smodata, la collera che passa e si esaurisce senza mai placarsi - la collera e la furia del mare irritato. Egli sapeva che ciò esiste, come sappiamo che esiste il delitto e l'odio; ne aveva udito parlare come un pacifico cittadino sente di battaglie, carestie, inondazioni, senza che ne conosca il significato... Il capitano MacWhirr aveva navigato sulla distesa degli oceani cosi come tanti uomini scivolano sugli anni dell'esistenza per scendere dolcemente in una placida tomba...» (...dal libro).
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