Guarda tu che coincidenza, alla penultima trasferta, tra l’altro considerata tra le più a rischio, gli organi competenti autorizzano i tifosi del Napoli ad andare a Verona, in occasione della sfida con il Chievo. Con le squadre veronesi, in particolare l’Hellas, non è mai corso buon sangue, e gli sfottò, più o meno pesanti, non sono mai mancati. Una trasferta a rischio, quindi, nella quale i tifosi del Napoli saranno davanti a un bivio: cadere nel tranello dei tifosi avversari e degli organi competenti, che avrebbero così una scusa per punire il tifo azzurro in vista della prossima stagione, in cui il Napoli avrà ancora più bisogno del loro calore. Oppure, i veri tifosi del Napoli potranno andare a Verona, attraversare tutta l’Italia, sostenere la propria squadra e accompagnarla ad un successo che potrebbe significare molto in chiave di qualificazione europea, con il Chievo già salvo, ma non per questo arreso al ruolo di sparring partner.
Nel primo caso la squadra azzurra si vedrebbe compromessa già dall’inizio la stagione. La scure del giudice sportivo, clemente con le squadre romane, si scaglierebbe violenta sul Napoli, compromettendo la stagione come è successo lo scorso anno, quando il Napoli ha giocato tutte le trasferte senza il suo pubblico, e riuscendone a vincere soltanto una.
Nel secondo caso, invece, il Napoli e la città riceverebbero solo una conferma di essere il pubblico migliore d’Italia, e forse del mondo, quando si limita a fare quello che gli riesce meglio: sostenere la squadra.
Occorre isolare, quindi, quelli che del Napoli hanno solo le sciarpe al collo (tra l’altro false) e si travestono da tifosi per andare solo a far danni, e destabilizzare un ambiente in cui vogliono entrare solo per i loro loschi traffici. Occorre essere leali dall’inizio alla fine, senza cadere nei tranelli né della polizia, né dei tifosi avversari, limitandosi esclusivamente a tifare. Alcuni gruppi organizzati diserteranno per protesta, e tutto sommato non hanno completamente torto. Non saranno fisicamente allo stadio, ma sicuro col pensiero saranno là. L’obiettivo è lo stesso per tutti: vincere e guadagnare un pezzetto d’Europa, per poi prendersi il resto nelle altre due gare che mancheranno.