Grazie al Comitato Vecchio Cuore Nerazzurro che possiede l’1% del capitale sociale i supporters entrano senza la tessera.
LUCCA. Anche i supporters della Lucchese potrebbero tornare in trasferta senza tessera del tifoso.
Anche chi continua, opponendosi a questo provvedimento, a dire “no” alla tessera. Il modello da seguire è al di là del Foro. I tifosi del Pisa sono tornati a seguire dopo 5 anni la propria squadra del cuore in trasferta dopo che l'Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive del Viminale con la determina del 10 dicembre ha accettato la domanda della società nerazzurra della Supporter's Trust in base ad una determina dell’11 luglio, frutto di un’intesa fra Lega Pro e Osservatorio del Viminale, che si propone la valorizzazione dei “supporter trust”, ossia la partecipazione dei tifosi nel capitale sociale delle società, requisito che consente di rimuovere l’obbligo di tessera del tifoso per andare in trasferta. Una decisione che costituisce un primato dato che quella nerazzurra è la prima tifoseria di Lega Pro ad avere ottenuto il via libera alla liberalizzazione delle trasferte. Tutto questo è stato possibile in virtù della presenza nelle quote societarie di una rappresentanza, il Comitato Vecchio Cuore Nerazzurro, che detiene l'1 per cento della società nerazzurra e nel 2009 è stata tra i soci fondatori dell'Ac Pisa rinato sulle ceneri del fallimento targato Pomponi-Covarelli. A Lucca esiste da tre anni l'associazione Lucca United, oltre 400 soci, che oltre a promuovere l'azionariato popolare e rilevare dal fallimento il marchio storico della Lucchese (poi ceduto all'attuale proprietà) tra i suoi obiettivi si è prefissata anche di entrare nella società rossonera per tutelare il patrimonio che la squadra rappresenta per il nostro territorio. Ad oggi però questa prospettiva non si è concretizzata. Ma quale è la strada da percorrere per le trasferte “libere”? Lo abbiamo chiesto all'avvocato Andrea Bottone, presidente del Comitato Vecchio Cuore Nerazzurro.
«E' necessario che la società sia partecipata dai tifosi, ovvero che un'associazione o un comitato siano in possesso di quote della società oppure che sia presente nel CdA del club una figura riconosciuta come riferimento della tifoseria. Una persona che sia gradita dalla dirigenza e rappresentante dei tifosi. In termini tecnici si chiamano “enti esponenziali”. Poi per ottenere l'ok dal Viminale è importante corredare la domanda con l'atto costitutivo dell'associazione o comitato inserendo la storia e l'attività. Eravamo già pronti a novembre, ma le dimissioni del direttore generale della Lega Pro Francesco Ghirelli hanno allungato i tempi. Ad oggi siamo i primi e per ora gli unici in Italia. Nel nostro caso hanno giocato tanti fattori a nostro favore. Primo tra tutti il fatto di detenere l'1% del Pisa ed avere contributo alla costituzione del club. All'epoca anticipai 6mila euro che poi furono rimborsati dai tifosi della curva Nord. C’è una storia iniziata nel 2009, un dialogo con la società e il presidente Battini, con il quale non sono mancati contrasti, ma abbiamo trovato un equilibrio. Nel nostro comitato fa parte anche l'Associazione Cento che valorizzazione la tradizione calcistica e la storia del Pisa». Un percorso che ha visto tutta la tifoseria unita. Il Comitato si è fatto carico di portare avanti il progetto a beneficio di tutti i supporters. Va da sé che i tifosi dovranno comportarsi bene. Pena la revoca da parte dell'Osservatorio in caso di incidenti, offese ingiurie o comportamenti scorretti prima, durante e dopo il match.
da: iltirreno.gelocal.it/lucca