sul fondo di un vulcano, un piccolo villaggio dal quale non si può scappare. la peste si è propagata e, tra i sopravvissuti, regna la fame. per un tozzo di pane, Charlotte va a letto con il droghiere; quando cala la notte, lei cerca di tornare a casa, ma…
I.l’occhio del macchinista
classico scenario post-apocalittico, personaggi borderline alle prese con problemi semplici. e, dall’alto, una sorta di dio che li guarda agitarsi. un quarto d’ora di pellicola che condensa sagacemente tanti discorsi, tante parole, tanti pensieri: la fallacia delle convinzioni, la piccolezza intrinseca all’uomo, la falsità e la falsificabilità, le macabre anomalie della nostra società. l’occhio della cinepresa non è compiaciuto di quel che vede, nemmeno divertito, piuttosto mostra e ammicca pacatamente, senza troppe ingerenze. fino a un minuto dalla fine, però, quando, nichilisticamente e simpaticamente, fa a pezzi tutto.come diceva Hitchcock: “è solo un film!”
titolo originale: Tintarella di lunaun film di Gaspar Noé1985
18 minuti circa
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