Avere il mare a due passi da casa, lo ammetterete, è sempre e comunque una fortuna. Anche quando, al posto dei Caraibi, ti ritrovi un vero e proprio bivio generazionale. E' una regola non scritta. Una convenzione forgiata da anni di morfologie e frequentazioni. 'Somma, se sei nato e cresciuto nel mio paesello sai già dove andare non appena raggiungi la Scalinata: una sorta di confine presidiato tra due Stati appartenenti ad un'identica Federazione. La chiamerò MJ (pronuncia: emmggei) anche se sembra il nome di uno dei Backstreet Boys.
Io che, infatti, non frequentavo questi posti grossomodo da quando giravo impunemente con un coniglietto di playboy sul culo. E di sicuro non ricordavo come fosse la zona degli "Over".
Ecco, ora lo so. E posso dirvi che tale ameno loco ti costringe a camminate di kilometri in mezzo a gruppi di vispi pesciolini. Il tuo obiettivo iniziale è una bella nuotata. Poi, quando ti rendi conto di aver quasi raggiunto Trieste a piedi senza esserti neanche bagnata la pancia, inizi progressivamente a ridimensionare le aspettative. L'acqua al ginocchio. L'acqua sotto al ginocchio. L'acqua al polpaccio. L'acqua alla caviglia. Dopo tre giorni finisci col distenderti rassegnata sul bagnasciuga schizzandoti un liquido sabbioso e salato che ha la stessa temperatura del piscio (e, vista la quantità di bimbi, probabilmente lo è).
Questo lato di MJ (pronuncia emmgei) comprende anche un bar in cui è dagli anni '90 che passano a tutto volume gli Aventura. Di fronte ce n'è un altro, un po' più fighetto. Un tempo era l'unica concessione allo sconfinamento che ci facevamo noi bimbeminkia ante-litteram dopo esserci legate il pareo in vita. Ci sedevamo per mangiare un magnum o un Calippo alla Coca Cola. A volte - proprio in rarissime occasioni - magari giusto giusto un biscotto bigusto (o bi-giusto, in questo caso. Ah ah ah, sono simpaticissima). Ricordo che c'era un juke box dove mettevamo sempre le stesse canzoni. Tipo i LunaPop. Ché sotto certi aspetti sono sempre stata una tipa coerente. Comunque. Il lato positivo dell'area Over è la percentuale nettamente minore di ragazzi con le palle.Che detto così sembra una brutta roba. Invece.
Il fatto è che, vedete, io ho subito una specie di trauma adolescenziale che mi porta ad odiare visceralmente le aggregazioni maschili intente a dilettarsi nel giuoco della pallavolo, calcio o altre discipline dinamiche che prevedono passaggi di oggetti sferici in mare. Per capirlo, dovete sapere che sono sempre stata negata in qualunque tipo di sport. A ciò va aggiunto che per fare il bagno mi tolgo gli occhiali da miope, il che fa di me una specie di accecata che non ci vede più in là di un metro.
Come se non bastasse, da adolescente avevo l'aggravante di girare sempre con amiche molto più attraenti. Il che portava al replicarsi di una stessa situazione: noi che usciamo a fare il bagno e i ragazzi, decisi a provarci (con l'amica) , che fanno cadere apposta la palla verso di noi chiedendo se vogliamo giocare. Capitava che l'amica, in effetti, accettasse al grido di "bello conoscere gente nuova!" o "figo quello, no?" (MA CHI? MA CHI LO VEDE?! MA CHE FACCIA HA?). Ed è così che mi trovavo soggiogata alla Figura di Merda del Secolo dato che, a causa delle suddette cause concomitanti (imbranataggine+cecità) non beccavo una palla manco a morire. Ripiegavo sulla tattica dell'andarmene solo nei rarissimi casi in cui qualche briciola di amor proprio decideva di intervenire, anche perchè passare dal fare la parte della sfigata che non sa giocare alla sfigata che resta da sola a riva non era in ogni caso l'ideale. Da allora, odio con tutta me stessa chiunque giochi in spiaggia e sto alla larga da qualunque pallone anche solo accidentalmente sulla mia traiettoria.
Beh, tranne in Spagna. Ma - a mia discolpa- quel tizio a Gandia era davvero carino (avevo gli occhiali!), per ridargli il pallone bastava un calcetto, e poi in Spagna si sa che sono un'altra persona.
- Far annegare Barbie Sirenetta immergendola a testa in giù;
- Creare buche di profondità tale da raggiungere il centro della Terra, prevenire i terremoti e contattare Povia;
- Giocare alla Costa Concordia facendo schiantare una nave di plastica contro il secchiello capovolto.
Che tenerezza.
Ancora, ci sono signore che disquisiscono di tecniche depilatorie. Intellettuali che si confrontano per ore sulla fine dell'Impero Romano d'Oriente con quaranta gradi all'ombra (mah!). Famiglie accampate dalla mattina con tende quechua, coperte per picnic, fornellini da campeggio, mini-frigoriferi, e secondo me anche qualche armadio Ikea. Ogni volta che le guardo mi ricordo il monologo di Dani Rovira sugli andalusi, e confesso di sentirmi un po' più a casa.
- Libri su Martin Luther King. Peraltro in inglese.
- Belle tute (adesso? Ho caldo!)
- Bei pantaloni (adesso? Ho caldo!)
- Bei vestiti (beh, quello quasi quasi...)
-Pinguini Nani di dubbia utilità che, sostenuti da un filo invisibile, sono in grado di galleggiare in piedi sull'acqua. Che, dico io, come si fa a spendere dei soldi per una roba del genere? Ma dove siamo capitati? Certo che le inventano tutte! Ah, il consumismo. Ma ci credete? MAPPERPIACEREAHAHAHAHCHERIDICOLIAHAHAHAHA.
Lo so, sono bellissimi. Ne voglio subito uno.