Nancy Willard nell'articolo
Educator's Guide to Cyberbullying propone le seguenti categorie :
- Flaming: messaggi online violenti e volgari (vedi "Flame") mirati a suscitare battaglie verbali in un forum.
- Molestie (harassment): spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno.
- Denigrazione: sparlare di qualcuno per danneggiare la sua reputazione, via e-mail, messaggistica istantanea, ecc.
- Sostituzione di persona ("impersonation"): farsi passare per un'altra persona per spedire messaggi o pubblicare testi reprensibili.
- Rivelazioni (exposure): pubblicare informazioni private e/o imbarazzanti su un'altra persona.
- Inganno: (trickery); ottenere la fiducia di qualcuno con l'inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate via mezzi elettronici.
- Esclusione: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per ferirla. "Cyber-persecuzione" ("cyberstalking"): molestie e denigrazioni ripetute e minacciose mirate a incutere paura. Diffusione del fenomeno
È bene premettere che
i dati statistici, sino ad oggi disponibili, non sono facilmente generalizzabili alla popolazione, per le seguenti ragioni (Smith, in stampa, Pisano, Saturno 2008):
- Differenze nella definizione stessa di cyberbullismo (in alcuni studi chiaramente definito nelle sue forme, in altri identificato con una generica aggressività on line);
- Differenze nel periodo preso in esame (in alcuni studi si indaga sulle prepotenze on line subite nell'ultimo mese, in altri negli ultimi due mesi, in alcuni casi non viene affatto specificato il periodo di riferimento);
- Differenze nella natura del campione (alcuni studiosi hanno intervistato solo abituali frequentatori di internet, altri, studenti nelle scuole, a prescindere dall'abitudine all'uso);
- Momento storico della rilevazione (vista la rapidità di cambiamento che caratterizza gli stili di comportamento adolescenziale, le ricerche effettuate possono risentire degli effetti delle mode del momento)
In ogni caso,
i risultati ottenuti sembrano concordare sul fatto che il cyberbullismo, sebbene meno diffuso del tradizionale bullismo,
rappresenti un fenomeno che coinvolge sempre più preadolescenti e adolescenti.